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Monthly Archive for: "Giugno, 2020"
Monthly Archive for: "Giugno, 2020"
Se me lo avessero raccontato non ci avrei creduto.
Io, 43 anni suonati, tre figli, un marito più un cane.
Io, anello fondamentale della catena familiare che giorno dopo giorno va oleata per non farla arrugginire e ancora io che a fatica lascio sul campo gli ultimi chili ereditati dalle gravidanze.
“ dai su, è solo una settimana! Che vuoi che sia. Ci sono i CSIT WORLD GAMES a Tortosa. Molla tutto e partiamo!”
È da poco più di un anno che lo sport mi ha rubato l’anima.
Oltre la corsa, il “Mamanet*. Read more »
Ci sono persone che illuminano il mondo, mettono le loro capacità al servizio della luce, e con sconfinata generosità ampliano la consapevolezza di tutti noi, la sensibilità collettiva su temi drammatici, dalla cui risoluzione dipende il nostro futuro. Read more »
Storiecorrenti ha creato un nuovo spazio per le vostre storie. Un canale Podcast dedicato alle passioni di ogni giorno.
L’idea è nata per celebrare tutte le strade che abbiamo corso e rincorso per inseguire raggiungere un traguardo.
I Podcast di Storiecorrenti sono disponibili su Spotify, Deezer, Podcast Addict.
Racconteremo di uomini e donne che con le proprie capacità, nello sport e nella vita di tutti i giorni, si sono messi in gioco, o hanno solo sognato una meta lontana. Read more »
Lo scorso weekend StorieCorrenti si è inerpicata, è proprio il caso di dirlo, lungo le strade bianche della Toscana, percorrendo l’itinerario dell’Eroica, la mitica gara di ciclismo vintage nata, come riporta il sito web dedicato,
”…per amore verso quel ciclismo che fece scrivere un bel po’ di storia e tanta letteratura italiana con l’intento di ricercare le radici autentiche di uno sport bellissimo, con una grande anima popolare”
La freschezza percepita immediatamente.
Alcuni sguardi completamente candidi.
C’era una canzone, anche, una canzone che quando gli disse che ogni volta che la sentiva l’umore le cambiava, in positivo, era rimasto colpito, ma adesso non ricorda più quale fosse.
La disponibilità. E’ entrato nella sua vita a gamba tesa come fa con ogni situazione e ha trovato i vuoti esattamente come voleva riempirli, una geometria bidimensionale perfetta. Read more »
“Quando in una gara ti accorgi di avere dato tutto, ma proprio tutto, tieni duro ancora cinque secondi, perché è lì che gli altri non ce la fanno più”.
La regola dei cinque secondi di Alex Zanardi… scorre sotto i nostri occhi da giorni, i famosi cinque secondi, che sono in tutto : nel lavoro, negli affetti, nelle relazioni con le persone. Read more »
Il nome “ Respiro in prestito” è estremamente rappresentativo, perché la fibrosi cistica, è una malattia genetica grave, diffusa ma troppo poco conosciuta, colpisce molti organi in particolare danneggia i polmoni e alla fine blocca il respiro.
Pensate che in Italia c’è un portatore sano ogni 25 persone, e spessissimo non sa di esserlo, col rischio di trasmettere la malattia ai figli (2 portatori sani hanno 25% di possibilità di concepire un bimbo malato).
Al fine dunque di sensibilizzare quante più persone possibili e raccogliere fondi per la ricerca, la corsa di 5 km non competitiva è aperta a tutti, con una piccola donazione di € 3, 100% destinati alla ricerca.
Si può correre/camminare dall’1 al 5 luglio, con un caloroso invito a condividere foto per aiutarci a diffondere il messaggio e prestare simbolicamente il respiro a chi purtroppo lo ha compromesso dalla nascita.
Questo evento sostiene la ricerca scientifica e contribuisce a diffondere la conoscenza della malattia genetica grave più diffusa in Italia, un chilometro alla volta.
Siete pronti?
Al termine dell’impresa sportiva solidale, ciascun runner potrà inviare i propri risultati (tracciati con qualsiasi app su smartphone e smartwatch) per concorrere alla classifica che determinerà i vincitori simbolici dell’evento. Altri premi, offerti da FFC e Runcard, saranno assegnati a estrazione.
L’intero ricavato delle iscrizioni alla “Respiro in prestito” 5 KM Virtual Charity Run sarà destinato a finanziare Task Force for Cystic Fibrosis, progetto strategico di Fondazione volto a “dare respiro a chi vive con il respiro compromesso”.
Iscrizioni, regolamento e informazioni a questo link
Questa è la storia della ricerca del sentiero perfetto sul Wasatch Ultimate Ridge Linkup (WURL) nello UTHA. E di come un approccio al trail running possa insegnarci a superare le difficoltà di un pianeta da salvare.
A raccontarla per Patagonia è Luke Nelson, attivista ambientale, assistente medico, direttore di gara, marito e padre.
Quando sono partito mi sono mosso il più rapidamente possibile verso la base del Monte Cristo, mentre il primo raggio di sole si stagliava all’orizzonte. Le luci delle auto erano lontane, e la brezza mattutina aumentava mentre stavo per iniziare una delle parti più tecniche del percorso.
Correvo da ormai 4 ore e mi ero avventurato nell’oscurità del Ferguson Canyon. Read more »
In Italia ci sono progetti che lavorano a finché si possa imparare a correre e vivere meglio e in salute. Abbiamo conosciuto i ragazzi del progetto Runner’s School Italia.
La scuola di Running nasce a Ferrara nel novembre 2017 con l’idea di portare i neofiti assoluti della corsa a raggiungere l’obiettivo di percorrere 10 km di corsa, compiendo i giusti passi nell’arco di 15 settimane.
Ho corso insieme a Mario Draghi
Ieri mattina ho corso con Mario Draghi. Insomma, non proprio insieme…
Quando mi alleno al mare faccio un giro che passa davanti casa sua, e ieri sono capitato nel momento esatto in cui stava chiudendo il cancello per andare ad allenarsi sotto gli sguardi attenti di una nutrita scorta.
Senza esitazione Mario si è guardato intorno e una volta sistemato il cappellino ha iniziato a correre.
Ero un metro davanti a lui e basta per dire che abbiamo corso insieme.
Per uno che lavora da una vita con le informazioni finanziarie, essere stato accanto a Mario Draghi, è come aver corso con Eliud Kipchoge e fermato il cronometro a 1h59’40”, subito dietro di lui.
Mentre correvo pensavo alla storia di uno degli uomini più potenti e al ruolo che ha avuto nella finanza mondiale e vedermelo con pantaloncini e cappellino, su un lungo mare come tanti, ha rimesso in ordine le cose che riguardano la persona e non l’Istituzione che ha rappresentato per anni.
Dietro di me non c’era l’ex Presidente della BCE e il probabile prossimo primo ministro del governo italiano. Un uomo le cui decisioni monetarie hanno riscritto le regole dei mercati finanziari, salvato le sorti di decine di banche e relativi paesi.
L’incedere che sentivo in quel passetto lento e costante era quello di uno dei tanti sportivi che la mattina presto escono di casa a correre per stare in forma, insomma c’era uno come noi. Potere dello sport.
Ma se è vero che da un grande potere deriva una grande responsabilità e sei arrivato ad avere il tuo nome sulle banconote di una intera area economica è perché quella responsabilità è a garanzia dell’intero sistema.
Da europeista convinto penso che senza uomini come super Mario e il suo coraggio, oggi saremmo stati in condizioni impensabili per noi e il futuro dei nostri nipoti.
Istituzioni come l’Europa hanno avuto un ruolo superiore e ci hanno protetti e salvati da un’economia a volte drogata da meccanismi spregiudicati.
Perché in questi ultimi 20 anni abbiamo “gareggiato” con presenze spietate che non rispettavano le regole.
Come quando sei in gara e parti sapendo che ti batteranno non per le capacità superiori degli avversari ma perché c’è chi vuole solo riscrivere le regole a proprio favore, durante la competizione.
Tagliatori, dopati, atleti irresponsabili davanti a ingaggi e premi finali. Finti giovani o anziani che giocavano a fare i giovani e che pur di accaparrarsi un risultato importante hanno fatto cose impensabili.
La performance sportiva ha molto in comune con l’andamento dei mercati finanziari degli ultimi anni.
Nel vedere correre Mario Draghi ho pensato e sperato che un uomo così potente possa mettere in pratica aspetti dello sport anche nella gestione del bene comune che cambierebbero in meglio lo scenario attuale.
Il rispetto delle proprie capacità fisiche, inteso come limite da cui partire per migliorarsi o impostare un passo di crescita lento e costante di un paese, senza dover avere necessariamente una economia con tassi di crescita a due cifre.
La consapevolezza delle proprie dotazioni per non rischiare di fermarsi su terreni impervi, così come un popolo senza una tecnologia adeguata incapperebbe in un declino immediato davanti a sfide impari con paesi più forti.
Il risultato finale non è misurato sempre da una classifica, la felicità che ci procura lo sport non è solo legata ad un livello ordinale degli arrivati, ma anche dalla capacità che ciascuno di noi ha nel saper vivere l’evento emotivamente per quello che possiamo percepire mentre partecipiamo.
Nella stesso approccio la crescita del nostro PIL potrebbe aumentare di più se tenessimo conto di aspetti che rendono un popolo felice di ciò che è diventato e fiero di voler difendere la propria storia.
Infine, il rispetto degli avversari, delle minoranze e il sostegno di scelte pubbliche lungimiranti sono condizioni essenziali che ci farebbero correre tutti meglio, in una maratona che non lascerebbe indietro nessuno, neppure Mario Draghi su un lungo mare d’estate.
Marco