La Rome 21k è una gara con un potenziale enorme, biglietto da visita della Roma che corre, ieri l’abbiamo vissuta al meglio, ma sabato ci ha fatto penare…
Negli ultimi anni è capitato spesso sentirci dire che la narrazione di storiecorrenti è romanocentrica.
Ci ritroviamo a vedere una Capitale specchio del paese. Come darci torto.
Il comune romano, con i suoi 1.287 chilometri quadrati di superficie è di gran lunga il più esteso d’Italia non solo, basti pensare che Milano ne ha 182 e Parigi soli 120 chilometri quadrati.
Praticamente Roma ha delle zone che potresti non vedere mai.
Poi però ci sono delle manifestazioni che ti rimettono al centro della piazza.
Simbolicamente sei accanto al bar sport, proprio davanti l’edicola con dietro la farmacia. In un solo giorno torni al paese ideale, con i colori, le battute e l’atmosfera che non sono di una città di 2,87 milioni di abitanti…
Ieri è successo di nuovo questa magia.
In occasione della Rome 21k siamo tornati a parlare con la città, senza subirla, sfiorarla come un caldo abbraccio di due amici e a rispettarci reciprocamente.
Il merito di una gara che ha avuto il coraggio di crescere e passare dai viali notturni di una Roma estiva così come erano le precedenti edizioni della Roma by night run, alla Rome 21k.
Chi ha rischiato e vinto è stato Gianluca Calfapietra e la sua FORHANS TEAM. Passati da una zona centrale ma defilata della capitale al cuore più antico e pulsante di via dei Fori Imperiali da cui siamo partiti e arrivati ieri mattina.
Subito dopo il traguardo abbiamo fatto i complimenti a Gianluca: “Hai in mano un potenziale infinito con questo tracciato, fanne tesoro, si sbaglia per migliorare, anno dopo anno, mi raccomando”
Perché un po’ di cose che non hanno girato bene ci sono state e da un sabato dove l’organizzazione ha perso, abbiamo vissuto una domenica in cui abbiamo vinto tutti.
Possiamo dividere la gara in un prima, il sabato e un dopo la domenica.
La divisione rispecchia il passaggio di momenti di lavoro che non sempre dipendono dalla organizzazione principale, la quale si fida a chi assegna la gestione di fasi nodali.
Il problema è arrivato quando chi doveva registrare i pagamenti delle iscrizioni non spuntava le mail arrivate a tal fine. Da qui la confusione per molte squadre, il mancato allineamento ha fatto passare un sabato concitato a più di un presidente.
La comunicazione agli atleti non ha reso più facile la situazione. Non c’erano le lettere di conferma, nemmeno i moduli di dichiarazioni covid, e alcuni, essendo un campionato sociale, hanno ricevuto quello di specifica con quali scarpe avrebbero corso.
Insomma la strada era in salita. Il sabato e stato un continuo arrivo di informazioni, tutti non sapevano cosa fare.
Solo con tanta pazienza e decine di messaggi e mail tra atleti società e organizzazione, la fila delle dilungazioni amministrative sono state sistemate. Come se già non ce ne fossero a seguito delle restrizioni per il covid.
Ma la premessa di voler vedere la città come esempio di un paese dove il dialogo possa essere costruttivo non è impossibile e siamo certi tutti ne trarrebbero beneficio.
La Rome 21k è un biglietto da visita spettacolare per il podista oltreconfine.
Sfiorare sul percorso le principali attrattive di una città senza accusare la fatica di una maratona è un privilegio incredibile.
Ovviamente sarebbe stato importante farlo nel miglior modo possibile, magari anticipando di una mezz’ora la partenza per evitare di arrivare in orari di forte affollamento turistico che negli ultimi km ha aggiunto difficoltà al passaggio degli atleti.
Continuando l’argomento orari e tempi è stato giusto anticipare la partenza delle donne che nel percorso di gara hanno ricevuto attenzioni e tifo superiori alle aspettative, nelle gare importanti si fa e questa lo è.
Rivedere il timing delle due gare?
Forse è utile ad evitare incombenze acrobatiche dei più veloci che devono superare i meno veloci dell’altra distanza, specialmente nei tratti finali e centrali già assediati da turisti e attraversamenti selvaggi.
Zona arrivo: che dire? Ampi spazi, lo scenario del Foro Romano e del Colosseo, tanto sole, musica e speaker all’altezza pongono il dopogara di questa manifestazione all’altezza delle blasonate mezze estere.
Spazi e organizzazione sono già all’altezza di ricevere numeri di partecipazione ben superiori agli attuali.
Le correzioni al passo sono necessarie per raggiungere traguardi più belli, dal punto di vista atletico per chi l’ha corsa e soprattutto per chi ci ha fatto correre…
Buon lavoro a tutti, città compresa.