IL MIO IRONMAN WORLD CHAMPIONSHIP 2023: LA MEDAGLIA PIÙ SOFFERTA MA LA PIÙ BELLA

Ironman World Championship

Quando ho ottenuto la qualifica per partecipare all’IronMan World Championship 2023 ho avuto in mente una sola cosa.

Godermi ogni singolo secondo di quella avventura, stillare ogni singola goccia di quella settimana magica.

E così è stato, dal primo all’ultimo giorno nella meravigliosa Nizza, dal mare, ai negozi, dall’accoglienza della Military Division all’incontro con i Pro, dalla Parade of Nations alle tv e media che pullulavano sulla promenade.

Mi sono goduto ogni momento e ogni momento era trasfigurato sul sorriso che avevo mentre galleggiavo nelle calde acque della Costa Azzurra, in attesa dello start.

L’ultimo start, perchè la partenza della mia categoria era l’ultima, quasi un’ora dopo i professionisti. Solitamente mi piace partire subito per sfruttare al meglio l’adrenalina della gara, ma in un’occasione come questa sicuramente l’eccitazione non manca anche con una partenza ritardata.

Muta vietata e mi piace così, come sempre.

Il percorso è molto lineare, il mare piatto e si nuota bene. Nonostante parecchia confusione mentre riprendo numerosi atleti partiti prima, esco in 1h03′, solo un minuto in più rispetto al nuoto che avevo fatto qui tre mesi fa, ma con la muta.

E poi comincia la bici, il piatto forte di Nizza!

C’è tutto quello che mi aspettavo: caldo, salite e vento, ma so come gestire tutto e infatti imposto una andatura sempre in controllo e mai in sofferenza.

Alla prima discesa si spacca il supporto del cambio automatico che comincia a svolazzare ovunque: rapido check, funziona ancora tutto, quindi attorciglio il più possibile i fili e lo lascio penzoloni senza che dia fastidio… problema risolto brillantemente.

Bevo tantissimo, almeno una dozzina di borracce, ma, nonostante questo, non riesco a fare pipì e questo particolare mi fa scattare un campanello di allarme, ma più di così davvero non riesco a idratarmi.

Ironman World Championship

Le gambe comunque girano bene, anche nella seconda salita, quella del 120°km, che è un po’ la cartina tornasole della situazione generale fino a quel punto.

Continuo a spingere anche negli ultimi 30km in pianura con buone sensazioni. Certo il tempo totale è alto, ma il chilometraggio preciso e soprattutto il dislivello rilevante alla fine dei conti presentano il loro totale.

Transizione abbastanza rapida e comincio la corsa, come ultimamente mi capita sempre, con ottime sensazione e, come sempre, mostro ovunque spavalderia…

Ma poi…

Poi succede che dopo 5km si spegne la luce, o meglio, arriva “l’Uomo col Martello”, il famoso essere che ti colpisce proprio quando la tua mente sta richiedendo alle gambe più di quello che il corpo possa fornirti.

E poi basta, è crisi, come tante ce ne sono state nello sport e come tante ce ne saranno, e forse rendono il tutto più affascinante, perchè quando non si vivono da un po’ c’è il rischio di prendersi sempre troppo sul serio.

E allora inserisco la modalità “pilota automatico”, passo breve e controllato e pausa a ogni ristoro perchè oggi il tempo conta fino a un certo punto, oggi è il Campionato del Mondo di IronMan e l’unica cosa che voglio è alzare le braccia sotto il traguardo e conquistare la mia medaglia.

Non sono mai arrivato dopo il tramonto in un IronMan, ma questa volta lungo gli ultimi 3km è buio.

Alzo lo sguardo e vedo la promenade illuminata sotto un meraviglioso cielo blu che si riflette sullo specchio d’acqua.

E poi sorrido… perchè una passerella finale così bella non l’avrebbe saputa dipingere neanche Chagall.

Sotto l’arrivo ci sono mia moglie e i miei figli che mi passano, come di consueto, il cappellino da Panda, ma in realtà ci sono tutte le tantissime persone che mi vogliono bene e che mi incitano a ogni gara.

Nizza, ci rivedremo, giusto il tempo di resuscitare.

#weareteampanda

Stefano La Cara

Ironman World Championship