Rincorrere le Storie

Non smetterò mai di credere nella forza catalizzatrice dello sport, di essere mezzo su cui viaggiano le storie di chi lo anima.

Ci sono stagioni in cui è faticoso stare dietro al loro passo.

Anche se ti sei allenato tanto, restando sempre in ascolto, battendo tutte le strade e gli angoli della rete, non è facile prestare l’attenzione che meritano.

È come se tutte le pagine bianche che hai a disposizione non ti dovessero bastare o, peggio ancora, sei distratto da altro.

Chi corre, nuota, pedala o semplicemente accende il suo motore interiore con una camminata al parco, diventa un volano di pensieri inebrianti, di attimi assoluti e perfetti che ti accendono anima e corpo.

Ci sono coloro che, una volta raggiunto il proprio traguardo, sanno mettere in fila ogni parola e lo fanno benissimo con articoli perfetti e lineari. E tu non sei altro che il contenitore aperto a chi vorrà leggere di queste esperienze.

Sono storie che sanno essere di tutti: educano, fanno ridere e a volte  commuovono.

Poi ci sono coloro che si tengono tutto dentro, anche dopo la gara della vita, ma poi basta poco per trovare la chiave giusta per far uscire un fiume di parole.

Ricordo perfettamente cosa mi disse Marco Patucchi, giornalista, grande appassionato di sport e ideatore di questa pagina de “la Repubblica” dedicata la running: “Non importa quanto lunga sia una storia, se i suoi contenuti meritano di essere raccontati,  allora la storia merita anche di essere letta con tutto il tempo che occorrerà”.

Dopo tanti anni di vicende sportive narrate, ho capito che le persone affrontano le sfide per raggiungere una propria consapevolezza. Un modo diverso di capire chi sono, davanti a un simbolico “muro” di una maratona, una parete di roccia o la linea blu del mare.

Infine c’è chi si mette in gioco per superare un proprio limite, fisico o emotivo, per andare oltre la timidezza e confrontarsi con il prossimo. Trovare la forza di accettarsi per quello che si è, come una terapia, ma in movimento.

I post-it attaccati alla parete non finiranno mai, perché le vostre storie sono infinite, arricchiscono l’animo di chi vi legge o semplicemente costituiscono il punto di arrivo di un’avventura e la partenza per un’altra nuova.

Grazie per la voglia di essere in continuo movimento, restiamo allenati e le racconteremo tutte.

 

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