Quanto è successo al giocatore della Danimarca Eriksen, alla partita degli Europei 2020 contro la Finlandia, pone alla nostra attenzione il tema dei primi soccorsi in caso di infarto durante un esercizio fisico prolungato.
Il capitano della Danimarca, Kjaer, è stato il primo a capire la gravità del malore accusato dal suo compagno di squadra. Subito scattato verso il centrocampista dell’Inter, lo ha stabilizzato sulla schiena e ne ha evitato così il soffocamento. Pochi dopo i medici sono intervenuti su Eriksen, praticando il massaggio cardiaco e rianimando il 29enne di Middelfart.
Durane i nostri lunghi allenamenti in vista di una maratona, o anche solo per vivere il running in sicurezza, vorremmo capire cosa dobbiamo fare se fossimo testimoni di un malore di un amico o se noi stessi fossimo colpiti da un infarto.
Ci dicono sempre che i primi 30′ ti salvano la vita e così è importante cosa si deve fare, come si riconosce la sintomatologia…
Abbiamo parlato con un amico di storiecorrenti. Giuseppe Di Gioia, Cardiologo presso “Istituto di Medicina CONI Sport Lab”, nonché maratoneta.
“In caso di sintomatologia sospetta sotto sforzo, dolore toracico improvviso, caratterizzato da una pesantezza/oppressione oppure una mancanza improvvisa di forze, sensazione di capogiro improvvisa e offuscamento del campo visivo bisogna interrompere immediatamente l’attività sportiva praticata e valutare la scomparsa della sintomatologia entro pochi minuti.“
Nel caso di persistenza del sintomo chiamare subito il 118 per accertamenti immediati.
“In caso di scomparsa della sintomatologia e’ preferibile comunque rivolgersi ad un cardiologo per un controllo specifico per valutare che il sintomo non fosse associato ad alterazioni cardiologiche.”
“Se c’è arresto cardiaco, purtroppo, come visto in diretta mondiale nel caso Eriksen, la tempestività dei soccorsi è fondamentale nel riuscire ad interrompere l’aritmia cardiaca tramite l’utilizzo del defibrillatore.“
“In caso di assenza di un defibrillatore nelle vicinanze bisogna praticare il massaggio cardiaco.”
(dopo aver verificato effettivamente la mancanza del battito cardiaco, posizionando due dita nella parte laterale del collo).
“Se c’è una sola persona come testimone dell’arresto cardiaco la prima azione da intraprendere è chiamare il 118, prima ancora di soccorrere l’atleta; subito dopo si inizieranno le manovre di supporto.”
“In caso di presenza di più persone, un soggetto avvertirà subito il 118 mentre l’altro/gli altri provvederanno alle manovre di rianimazione.”
“Dal punto di vista cardiologico, lo sforzo fisico richiesto dall’atletica leggera nelle sue varie discipline è davvero intenso, motivo per cui consiglio vivamente agli over 45-50 di sottoporsi periodicamente (a cadenza annuale) al test da sforzo massimale.”
“L’esame andrebbe eseguito anche se non si richiede il certificato agonistico; il solo allenamento periodico non deve essere sottovalutato.”
“Inoltre, ogni 2/3 anni consiglierei l’esecuzione di un ecocardiogramma transtoracico (non richiesto per ottenere il rilascio del certificato agonistico) in quanto permette di identificare patologie della struttura del cuore, dell’anatomia, non altrimenti evidenziabili con il test da sforzo.”
Buone corse amici, in sicurezza e consapevoli su cosa fare in caso di malore.