Il libro: Donne che amano la corsa…

Donne che amano la corsa è un libro bellissimo che raccoglie 42 interviste ad appassionate podiste.

Nato da un’idea della redazione del sito runers.it durante la pandemia

Ne abbiamo parlato con Donatella Vassallo giornalista pubblicista che ha raccolto le vicende di atlete per capire cosa le ha spinte a cominciare e cosa rappresenta per loro la corsa.

Lo sport è sempre stato parte integrante della vita di Donatella, durante la sua infanzia e adolescenza ha praticato tennis e poi, dai 20 anni in poi, la corsa.

Il movimento è quindi sempre stato per me un’abitudine naturale, come quella di lavarsi i denti dopo i pasti. Solo da adulta mi sono resa conto di come la pratica sportiva abbia influenzato anche la formazione del mio carattere.

Donatella Vassallo

Per spiegarci meglio ecco un suo aneddoto: da bambina, a furia di giocare con la racchetta da tennis di legno, mi sono slogata il polso talmente tante volte che ormai il mio braccio destro aveva perso forza. Così, prendendo spunto dalla tecnica di gioco di Monica Seles, a un certo punto, sperimentai il dritto bimane: per me era un gesto innaturale, non essendo mancina come la Seles, ma poi mi resi conto che, per quanto avessi perso velocità negli spostamenti, avevo tuttavia raddoppiato la potenza nel dritto. Da quel momento, continuai a usare il dritto a due mani, facendone il punto di forza del mio gioco. La pratica costante permette di sviluppare naturalmente delle attitudini che poi aiutano anche nella vita quotidiana, soprattutto di fronte alle difficoltà.

La collaborazione con Fabio Fiaschi di runners.it e tutto il suo gruppo è nata casualmente, durante un periodo in cui Donatella aveva perso il lavoro: ho risposto a un loro annuncio in cui cercavano qualcuno che potesse dargli una mano nelle attività redazionali con la rivista e il sito e, da lì, pian piano, nel corso di 10 anni, quello è diventato il mio nuovo lavoro. Non potevo chiedere di più, vista la mia doppia passione per la corsa e per la scrittura.

Questo libro nasce come ideale prosecuzione di un libro precedente del 2017, in cui avevano già intervistato altre donne appassionate di podismo. Nel corso di quest’anno, tra un lockdown e un altro, hanno cercato di mantenere attivo il dialogo con chi amava questo sport e seguiva runners.it sui social facendo una serie di interviste su Facebook e Instagram.

Nel corso di queste interviste hanno conosciuto tante donne che hanno condiviso le loro storie e hanno pensato, in un passaggio successivo, di coinvolgerle in questa avventura editoriale. Le loro risposte entusiastiche hanno letteralmente travolto il gruppo di lavoro, tanto che hanno pensato di ampliare il progetto iniziale, intervistando più delle 42 donne previste inizialmente (che rappresentano comunque il nucleo centrale del libro): quelle che si sono aggiunte successivamente sono rientrate in una sezione del volume dedicate alle influencer, visto che ci siamo resi conto che erano particolarmente attive sui social.

Il libro si configura come una raccolta di interviste che io consiglio di leggere un po’ a caso, aprendo una pagina del libro e lasciandosi “contaminare” dalle parole che quella donna specifica può suggerire in quel momento, come se fosse un I-Ching. Commenta Donatella.

Dentro le storie di queste donne ci sono pezzi di vita che esulano dalla corsa e che ci danno un ritratto abbastanza paradigmatico della condizione femminile in questo momento storico nel nostro Paese. Sono donne che, mentre un figlio le chiama per i compiti, il marito non trova i calzini, la suocera cade dalle scale, dicono: “Sai che c’è? Io vado a correre”.

Al di là della provocazione, il tratto comune a questi racconti trovo sia lo spazio che queste donne hanno trovato nella corsa, uno spazio spesso negato nel contesto pubblico, e qui invece tenacemente difeso. Se vogliamo, è uno spazio di autodeterminazione politica, nel senso più ampio e nobile del termine.

Il libro è stato pubblicato dalla associazione sportiva, A.S.D. Runners e Benessere che è anche editrice di questo come del precedente volume.

Si può acquistare inviando una mail a redazione @ runners.it.

Nei prossimi mesi, Covid permettendo, cercheremo anche di presentarlo in giro per l’Italia, in occasione delle varie gare podistiche. Racconta Donatella-

Le storie non cambiano in funzione della distanza, da 1 km a 42 km…ma prescindono dalla distanza percorsa dalle donne: ci si trovano quelle più allenate che magari arrivano anche a correre le ultramaratone a quelle che prediligono le distanze più corte. Ma questo non incide sul messaggio generale che ciascuna di loro vuole trasmettere: la volontà di prendersi cura di sé, del proprio corpo e della propria mente. E contemporaneamente di fungere da esempio per gli altri e per le altre: “Se ci sono riuscita io, potete farcela anche voi”.

Ogni donna intervistata ha una propria storia specifica da raccontare, con le proprie esperienze cariche di vita, di dolori, di perdite e conquiste. Eppure al di là delle specificità, “ho notato che spesso queste donne hanno incontrato la corsa durante un momento critico della propria vita, a livello professionale, sentimentale o altro” sottolinea Donatella .

Nella corsa hanno trovato un modo per rimettere insieme parti di sé frammentate, per ascoltarsi meglio e per ritagliarsi uno spazio che fosse solo loro. Ecco, questa è una magia che solo lo sport sa regalarti.