Mai nessuno ha finito una maratona girando intorno ai propri malcontenti. Perché se hai in testa quella linea bianca la devi passare portandoti dietro ogni compromesso possibile.
Per finirla bene devi fare i conti con tante cose e capire che è uno sacrificio enorme, per tutti.
La maratona è diventata un compromesso sociale, caricandola di aspettative e speranze ma dietro c’è un mostro che si mangia muscoli e pezzi di coscienza dal 30° km in poi.
Non ci sono scuse nemmeno nei giorni che precedono la messa in scena del tuo delirio atletico.
Perché se fai girare ‘ste gambe, e fai salire ‘sto cuore, sarai onesto con te stesso fino ad accettare il compromesso senza darti per vinto, non ora.
Non ci sono scuse che reggono ogni tuo “non ce la faccio”. Sei così fortunato di poter partire che dovresti fare i salti di gioia ogni giorno.
Non ci sono scuse se devi correre una maratona. Mai nessuno ha finito una maratona con un vorrei.
Scendi sotto casa e corri, è tutto quello che la strada ti chiede anche se è la via più brutta che hai, tanto poi sai che per ogni mille portato a casa, chi diventa più bello, sei solo tu, dentro e fuori la tua coscienza.