Il venerdì e il sabato prima di una gara qualsiasi, corta, media o lunga, il tempo in “attesa” dell’arrivo della domenica mattina, giorno della gara, era legato ai preparativi.
Pensavi a cosa metterti, guardavi le previsioni meteo per decidere, ammiravi il tuo completino sociale e spesso attaccavi il pettorale con grande soddisfazione.
Preparavi la borsa, o quanto meno la tiravi fuori e ci infilavi dentro tutto quello che ti poteva servire in un dopo gara, chiaramente quasi tutto superfluo.
Non vedevi l’ora di arrivare all’alba, alla partenza della competizione, e condividere con i tuoi compagni di gara le aspettative e le strategie da usare.
Oggi tutto questo è rimasto più o meno uguale.
Si è aggiunta solo un’altra “attesa”, quella di sapere se la gara verrà confermata o annullata.
Come è successo per la Maratona Maga Circe, annullata a pochissimo tempo dallo svolgimento.
E’ un attesa diversa, sempre nervosa, ma un’attesa dove non puoi fare nulla.
Aspetti solo cercando in rete, andando sul sito della manifestazione, se sarà confermata o meno.
Oppure aspetti che qualche conoscente ti informi e ti confermi l’appuntamento della mattina.
Se cancellata, partirà un’altra “attesa”, quella di capire che fine faranno i soldi dell’iscrizione.
Posticipata al prossimo anno, si correrà virtuale, oppure ti restituiranno i soldi: devi scoprirlo.
La vita è una “attesa”!
Peppe Bizzarri