Stefano Rodo, esempio di perseveranza e tenacia

Stefano non è uno di quei podisti che un giorno ha deciso di iniziare a correre. Stefano Rodo la voglia di correre l’ha sempre avuta.

Ancora oggi la sente scorrere nelle vene e ogni mattina non c’è ostacolo che possa impedirgli di farlo.

Anche davanti alle avversità della vita, davanti al conto più grande che un uomo può pagare, lui non si è arreso.

Non ci sono stati bisturi, bende e giorni bui che hanno messo da parte il bisogno di rialzarsi e rimettersi quelle scarpette da corsa, continuando a macinare chilometri, dimostrando a tutti e soprattutto a se stesso che non doveva finire lì.

Stefano non è stato solo bravo. Stefano è stato di più. Ha mandato a quel paese il dolore e ha ripreso in mano la sua vita, asciugando le lacrime, senza cedere completamente allo sconforto.

La lezione più importante che ha imparato dalla corsa è stata questa: soffrire senza mai mollare per sorridere sul finale.

Adesso andiamo dritti verso la centesima maratona e non importa se il Covid ha reso tutto più complicato, se alla fine il tempo è passato e, a conti fatti, si poteva essere già oltre.

Non importa se i ritmi sono più lenti. Conta l’entusiasmo che ancora oggi dimostri nel decidere di tornare a sfidare la Regina delle distanze.

Perché la determinazione e la testardaggine che hai nel coinvolgere altre persone, che mai e poi mai avrebbero pensato di poter correre una maratona, è la misura di cosa sai fare nella vita e nello sport.

Massimo e Simona, Pigi e Luciano, per non parlare di Simone ti sono rimasti accanto, nel caldo torrido di un 2021 indimenticabile. Hanno sfidato l’afa della Capitale fino ad arrivare ad oggi, a pochi giorni da Firenze, continuando a stare dietro al loro “Capitano”, il quale è rimasto al suo posto e al suo passo, senza mai avere l’intenzione di lasciare il ruolo da veterano.

Sarà la nostra amata e odiata Firenze a scrivere il numero 100 su una pagina di un libro che ha un inizio e non una fine.

Sarà Firenze a vedere per l’ennesima volta sorgere la Fenice che credeva di dover mollare e invece si appresta a superare un traguardo magnifico.

Noi saremo con te anche stavolta, per tornare a casa il lunedì mattina e aggrapparci ad un nuovo sogno, spostando un’altra volta l’asticella più avanti.

Simona