Vedo come corri e ti dirò chi sei

Il popolo dei runner è in una continua evoluzione: cresce, cambia, si rinnova per poi restare, sotto certo aspetti, sempre lo stesso.

Cambiano le mode, ritornano quelle di un tempo, ma nei modi e nelle manie siamo immutabili.

Chi arriva alla running per la prima volta porta sempre una ventata di entusiasmo e leggerezza.

I neo runners corrono ovunque, senza fatica apparente, con passo leggero e affamati di startline per poi scoprire il lato oscuro della forza o della corsa e lo fa a suon di pb, ripetute e conta medaglie.

Ma per fortuna sono solo attimi, ciò che resta è un bel sorriso al traguardo.

E nel mezzo cosa avviene?

C’è lei, la corsa, il motore che tutto muove e fa sì che la nostra voglia di essere parte del movimento non cambi mai.

Correre è una forma di espressione delle nostre dinamiche emotive.

Si dice che stai male corri male, se stai bene corri meglio.

Ma c’è pure chi usa la corsa per fare il passaggio inverso.

Qualsiasi sia la tua ragione di vita sportiva ricordati che hai un passo e che è solo tuo. Unico e inimitabile, imprinting personale.

L’altro giorno eravamo a fare le ripetute ai marmi. Un bel gruppo 15/18 persone, uomini e donne e siccome era un lavoro lungo, e io durante i lavori lunghi mi annoio, ho pensato…

Potrei riconoscere gli amici non dalla loro fisionomia, dai colori delle loro canotte o maglie sociali, ma da come corrono.”

Perché da alcune movenze, inclinazione del busto, allungamento della gamba, posizione delle braccia, siamo in grado di riconoscere chi siamo.

È la nostra firma al regolamento della gara, l’autografo all’arrivo.

Ognuno ha il suo passo e la cosa bella è che negli anni non cambia, anzi, lo esaltiamo nei difetti e lo accentuiamo nelle singolarità.

Questo vale per tutti, per i neo runner e nonni runner.

Ci fai i conti quando ti dicono: “corri sul treadmill in palestra, guardati allo specchio e cura la postura

Sì certo, facile così, ma poi quando sei in gara, sfranto dal fatica e con la sola voglia di arrivare ti metti in modalità …“corro come cazzo mi pare”.

Ed è lì che presentiamo il nostro documento di identità podistica, unico, originale che ci fa stare bene in mezzo ad altri migliaia di individualità.

Ci riconosciamo e ci rivediamo anche nei difetti altrui.

Allora continuiamo a guardarci intorno e a riconoscerci anche senza colori e senza loghi perchè in fondo siamo tutti uguali.

Alla prossima gara amici buon passo a tutti, il vostro passo.