Ronda Ghibellina il trail con dentro la storia

In Italia ci sono gare di Trail che ti fanno diventare parte di un territorio attraverso la sua storia.

La Ronda Ghibellina porta con sé il nome e il blasone dal sapore medievale, rappresentato nel suo stesso simbolo, lo sparviero nero.

Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo, è la cittadina che da anni è il teatro ideale di uno dei trail più belli.

Luogo storico dal valore unico tra arte, cultura e bellezze paesaggistiche. Abbiamo ricevuto il racconto di Dario Traini il quale ha vissuto un’esperienza bellissima sul percorso da 45km.

La Ronda Ghibellina si può scegliere di farla su più distanze.

(50 miglia 4000 D+ 45 Km 2500 D+ 25 Km 1200 D+ 12 Km 700 D+15 Km 1050 D+)

Il percorso non è facile ma decisamente corribile e da quanto ci racconta Dario non potrà che appassionavi.

 

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Dario Traini all’arrivo della Ronda Ghibellina con la sua bellissima Nina

Loro si definiscono “Vecchi Ghibellini Medievali”. In realtà sono avanti, meticolosi e perfezionisti in tutto.

Dopo 32, tra maratone e ultra, decido insieme al mio consigliere Stefano e a Guglielmo, Presidente del mio gruppo sportivo “Adriatico Team“, di partecipare alla Ronda Ghibellina 45km.

Arrivo a Castiglion Fiorentino il sabato e già al ritiro pettorali mi rendo conto che è stato organizzato tutto alla perfezione.

Il pacco gara contiene: bandana, flask, porta pettorale e altro ancora.

La domenica mattina alla partenza tanti podisti mi dicono di essere alla loro 6°/7° partecipazione. Mi chiedevo il perché, dal momento che non ripeto mai la stessa gara

Alla fine ho capito, sicuramente la più bella gara a cui io abbiam mai partecipato.
Ale prime luci dell’alba lo sparviero nero dispiega le sue ali e parte in volo sopra Castiglion Fiorentino a difesa del suo giro di Ronda.
Conto alla rovescia, tre, due, uno, di parte.

Primi 6km tutti in salita che in parte affronto con passo veloce poi tante salite/discese che non arrivano mai a toglierti il fiato.

I 2.500mt D+ si fanno sentire sulle gambe ma sono distribuite in maniera ottimale da poter correre sempre. Di attraversano due fiumiciattoli e nelle loro vicinanze bisogna prestare attenzione al terreno scivoloso.

Correre nel bosco, poi, è sempre affascinante.

Poco dopo mezzogiorno è uscito il sole e tolti manicotti i riposte le indispensabili racchette si affrontano gli ultimi 5km tutti in discesa.
Gara dura a tratti ignorante e selvaggia che necessita di una buona preparazione.

Organizzazione impeccabile.

Percorso segnato benissimo sia in alto che a terra, impossibile sbagliare.
Rifornimenti con tutto ciò di cui si ha bisogno ma soprattutto con tanta gentilezza.

Ad ogni incrocio macchine della Protezione Civile ad assicurarci la precedenza.
Hanno sfidato il freddo accendendo dei piccoli falò per riscaldarsi, complimenti.

Diverse volte mi sono fermato per ammirare il panorama che spesso ti toglie il fiato per la sua bellezza.

Il panorama che toglie il fiato

Impiego poco più di sei ore per arrivare al traguardo.

È stata una magica avventura.

Hanno partecipato tra la 12/25/45/80km quasi 1.300 podisti.

All’arrivo mi aspettano mia moglie, Fedora, e Nina che dopo aver partecipato alla Endurance Dog, ha voluto accompagnarmi al traguardo.

Bellissima la passerella finale rialzata.

Bello il calice come premio di Finischer.
Arrivederci al 2023, ci sarò sicuramente.

Chissà, forse, per la 80 km.

Dario Traini

Dario e Nina al traguardo