Viaggiare è una delle cose che meglio si abbina con il mondo della corsa.
A Roma, con un calendario podisitco ristretto per gli evidenti motivi che viviamo ormai da quasi due anni, partire per un week end e correre in città nuove riaccende un piacere diverso.
Le gare nella Capitale sono sempre molto ben organizzate, ma ricalcano, anno dopo anno, sempre lo stesso “percorso”.
Lo scorso fine settimana, con il gruppo storico, ci siamo ritrovati a fare ciò che più ci ha uniti in passato: scoprire nuovi posti, essenzialmente in Europa, dove sfogare la nostra voglia di correre.
Ormai la lista città europee che ci hanno visto con il pettorale è lunghissima.
Quest’anno, dopo ben due anni di pausa causa Covid siamo andati a correre e scoprire la bellissima cittadina di Malaga, in Spagna, nella regione dell’Andalusia, conosciuta per aver dato i natali a Pablo Ruiz Picasso.
Il programma agonistico offre una maratona (2600 arrivati) e una mezza maratona (3250 arrivati), con partenza dal centro città un bellissimo anello sul lungomare di Malagueta e rientro in centro.
Pochissimi poliziotti e pochissimi volontari agli incroci, non servono, nessuno che corre senza pettorale e nessuna bicicletta lungo il percorso, è una festa per tutta la città.
Il pezzo forte di questa gara e vacanza podistica è stato il clima primaverile: 11 gradi la mattina e la sera e 18 gradi all’ora di pranzo, cosa che ti permette di correre bene e di bere una buona birra, a maniche corte in spiaggia, dopo una sana doccia rigeneratrice…a proposito una media costa quanto una bottiglietta d’acqua,
La corsa del gruppo di amici è stata una bellissima passeggiata per la città.
In trasferta ciò che conta non è il tempo impiegato per correre ma quello per dispensare sorrisi durante la fatica agonistica.
In questo siamo stati sempre bravi.
Adesso comincia la ricerca del nuovo obiettivo, per la prossima primavera, Covid permettendo, si accettano consigli, idee, indicazioni per programmare un altro fine settimana da correre.