LO SCOGLIONAMENTO IN GARA

Lo scoglionamento in gara è uno stato d’animo frequente a molti atleti, ci siamo passati tutti almeno una volta nella vita.

La settimana inizia bella carica, la condizione fisica è al meglio e tu già sogni il traguardo di domenica.

In chat sei inarrestabile, parli, scrivi, condividi con il gruppo ogni pensiero.

Gli altri non fanno altro che bloccarti, almeno fino a lunedì.

Domenica all’alba sei già pronto: colazione, borsa, camel bag, bandoliera e giberna che neanche dovessi passare la linea del Piave.

Alla partenza ti guardi intorno ed ecco che inizi ad avvertire una certa scomodità, no no…non sono i 35 cheerpack messi sui fianchi che sembri un cacciatore del fine ‘800 in Scozia e nemmeno la camel bag da 18 litri fatta in casa.

Nonostante l’avvisaglia parti per l’ennesimo Trail spacca culo, che a 55 anni suonati faresti bene a startene a casa visto il dislivello da incubo e invece niente.

Ma è solo alla prima forcella che capisci finalmente tutto.

E così ti guardi intorno, stordito e sfranto dalla fatica ti ritrovi che piangi e sei seduto su uno spuntone di roccia che a confronto del tuo stato d’animo è la cosa migliore che potessi incontrare.

A questo punto non ti resta che pontificare urbi et orbi con tono solenne:

“MA CHI CAZZO ME LO HA FATTO FARE”

I tuoi amici, intanto, da lontano osservano, commentano e sono pronti a riattivare le tue notifiche in chat, sicuro che per il prossimo mese e mezzo non romperai più i coglioni a nessuno, o quasi.