La salita del Tuscolo insieme al saggio, il preciso e il veloce

La salita del Tuscolo a Frascati è una prova da affrontare con cura e astuzia. Con questa premessa, in un ventoso sabato di fine agosto, hai mollato tutto, lettino e ombrellone per stare puntuale alle 18 all’appuntamento con i ragazzi e correre due volte i 4 chilometri  del pendio che sale fin sopra il monte Tuscolo.

La faccenda delle salite tu la stai prendendo troppo sul serio. Ti hanno detto che dopo sei carico come una molla e se lo trasformi con un lavoro leggero e veloce, torni a correre sui piattoni che ti sembra di volare.

Quante te ne hanno dette questa estate, e siccome non sei mai sazio di ascoltare chi ne sa più di te eccoti in macchina sulle strade che salgono dal mare fin sopra ai Castelli Romani.

Ormai sei diventato una specie di Pellegrino della fatica, e in questa via crucis della perseveranza, ovviamente non sei solo. Con te ci sono i tuoi mentori delle migliori ricette in chat e delle strade corse più veloci da sempre.

 

Roberto, Daniele, Beppe il trio della speranza

 

È bastata una chiamata alle armi e alla meritata fraschetta post allenamento che eccoli pronti sul fondo della salita  a ridosso del Parco dell’Ombrellino a Frascati.

 

Beppe il Saggio

 

Beppe – il saggio – ormai da tutti riconosciuto come il depositario di una filosofIa di vita che vede nelle tabelle tante gioie e poche sofferenze. Archivio iconografico di un podismo che non c’è più ma grazie al quale fare una maratona in 3h30’ è facile come mandare giù una buona birra artigianale.

 

Daniele il preciso

 

Daniele – Il preciso – anagraficamente può stare dentro due generazioni e a vederlo ha la pellaccia di un Marco Olmo ma lo spirito di un Fun di Gemitaiz. Sul podismo ha visto tutto e le sue analisi fanno da sfondo ai miei migliori articoli già prossimi al Pulitzer. La salita ideale è il Monte Bianco e su un appuntamento come questo arriva almeno un’ora prima per poi coglionarti amorevolmente all’arrivo di quanto sei diventato pippa.

 

Roberto il veloce

 

Roberto – Il veloce – ormai lui viaggia con una bionda di Borgo Panigale, bicilindrica, con trasmissione desmodromica con cui ormai fa le ripetute a 250 sul raccordo anulare e a 2’50” al Paolo Rosi e quando è in strada non lo prendi neppure se lo insegui su una bici da crono in un alba di mezza estate.

La combriccola è ben assortita e dalle facce non c’è che da attendersi un grande allenamento

La salita del Tuscolo è bellissima, il lavoro prevedeva 4 chilometri da ripetere due volte con discesa a sciogliere.

 

Siccome la compagnia fa la differenza, più o meno, almeno fino al riscaldamento, dopodiché ciao ciao…

 

Gli allenamenti con il riscaldamento ideale

 

Tutto intorno il verde del Parco dei Castelli Romani, le Ville Tuscolane che scorrono lente al tuo fianco. Roma, all’orizzonte che piano piano si accende con l’imbrunire, ma di fatto, in cuor tuo, che sta imprecando per ossigenare testa e gambe nulla riesce a scardinare il pensiero sulla frase che ti porti dietro ad ogni tornante : “ ma quando cazzo finisce?

Roberto saliva come se avesse avuto la scala mobile sotto i piedi.

Daniele che come sempre a dir suo non si allenava da 187 mila giorni, “io andrò piano, ragazzi non vi aspettate nulla di che” e come da programma al primo tornante è sparito

Beppe che con mestiere e metodo ha fatto una prima salita tranquilla insieme a me e una seconda ancora più lenta, lasciandomi imprecare da solo fino all’arrivo con quei due che già stavano brindando!

Faticare è una forma di espressione che ti segna ma nel contempo insegna che dopo una certa età, lo sport deve essere gioco e dedizione, impegno e distrazione. Impari che le fatiche, quelle vere, sono altre e allora ben vengano tutte le salite del mondo.

Con amici così sembra di essere sempre in vacanza

Marco Raffaelli