La fine della corsa dell’iPod

Dopo 21 anni di onorata carriera la Apple ha annuciato che interromperà la produzione dell’iPod.

Da tempo il dispositivo era stato soppiantato dagli iPhone, ma quella scatoletta dal design unico, il solo prodotto delle Apple esposto al MOMA di New York, ci ha fatto sentire la musica come nessuno mai prima.

L’iPod non è stato il primo lettore MP3 sul mercato, proprio come l’iPhone non è stato il primo smartphone, il suo segreto stava proprio nel design unico con cui Apple ha di fatto salvato l’industria musicale dalla pirateria informatica.

Per noi runner era uno strumento fantastico, piccolo e versatile, la musica la sceglievi dalla tua libreria Itunes e mentre correvi a differenza di oggi che fai sport con la musica dal tuo Iphone, non avevi distrazioni da notifiche, e avvisi di mail.

Insomma correre con l’Ipod era tutta un’altra musica.

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A noi l’effetto doping della musica non ha mai agito, se mai ci fosse qualche conseguenza positiva dall’ascolto di un buon bpm in cuffia in salita.

Ricordo che il  peggior nemico dell’iPod era l’acqua e il sudore, sia per il dispositivo che per le cuffie, ma ai tuoi brani preferiti non ci rinunciavi di certo.

Negli anni la Apple ha prodotto tanti modelli: dal 2004 i piccoli iPod mini, ancora con lo schermo in bianco e nero; dal 2005 gli iPod nano, più sottili, e gli iPod shuffle, senza schermo; e dal 2007 gli iPod touch – sostanzialmente degli iPhone senza le funzioni del telefono.

Ma è stato questo il passo decisivo per la fase finale che ha visto l’Ipod fagocitato dai telefoni della mela morzicata, un secondo dispositivo solo per ascoltare musica non aveva più senso, perchè puotevi fare tutto con uno smartphone.

Quando Apple creò l’iPhone sapeva che avrebbe significato l’inizio della fine dell’iPod“, secondo Ben Wood, analista capo della società di consulenza tecnologica CCS Insight.

Gli iPod venduti in tutto il mondo, dal 2006 al 2014, erano 368 milioni. Le vendite sono diminuite negli ultimi anni dopo aver raggiunto il picco di 55 milioni nel 2008.

Infatti nel 2008 sono stati venduti 139,29 milioni di smartphone ed entro il 2016, questa cifra era aumentata a quasi 1,5 miliardi.

Quando il 23 ottobre 2001 Steve Jobs presentò il primo modello disse “La musica fa parte della vita di tutti. La musica esiste da sempre. Ci sarà sempre” e così è stato, quel modello poteva memorizzare 1.000 tracce. Oggi ci sono più di 90 milioni di brani sul servizio di streaming di Apple.

Però dite la verità, l’emozione di mettere le cuffie e collegarsi con sè stessi era il massimo. Avevi tutta la libertà di azione, facevi la play list run 1-2-3-in base a come stavi fisicamente e a dove correvi.

Oggi tutto questo è replicabile grazie alle piattaforme di streaming musicale, le quali sanno tracciare i confini dei nostri gusti, anticipando mode e spingendo prodotti musicali più di altri.

Il mio iPod è ancora nel cassetto e anche dopo un paio di passaggi in lavatrice, all’accensione sapeva ancora il fatto suo.

Provate a metterci il vostro smartphone e poi vedremo che musica ci farete sentire.