Succede che un bel giorno, ormai quattro anni fa, mi sveglio nel cuore della notte in uno stato di agitazione totale.
Come se tutte le valvole atte a contenere emozioni e stress si fossero aperte contemporaneamente, liberando una forza dirompente.
Da quel momento inizia un trimestre di caos nella mia vita.
Paure, ansie, preoccupazioni affollano la mia mente. Faccio fatica a dormire, a vivere la mia famiglia a svolgere normali attività nella mia quotidianità.
E anche il fisico comincia a risentirne. Ci sono giorni in cui le gambe faticano a reggere il peso del mio corpo.
Da lì i pensieri più svariati, fino al timore di avere qualche problema al mio sistema nervoso. Mi convinco, a un certo punto, di avere le più svariate malattie.
Ad esempio la Sclerosi Multipla. Parto a caccia di neurologhi, e alla fine ne incontro due, dopodiché svolgo svariati esami e scopro che no, non sono affetto da Sclerosi Multipla. “Semplicemente”, lo stress e alcuni fantasmi del passato mi hanno presentato il conto, portandomi a un momento di ansia e depressione.
La terapia psichiatrica è, apparentemente, l’unica strada da intraprendere.
E ovviamente lo faccio. Ma la svolta, quella vera, arriva in modo inaspettato. Spronato da un caro amico, Stefano, decido che è ora di rimettersi in moto. Sono appesantito da tanti anni di inattività ma un po’ di sport non può essere peggio degli psicofarmaci.
Mi metto a camminare. La camminata – prima lenta, poi sempre più veloce – mi accompagna per alcuni mesi fino a quando non trovo il coraggio di mettermi a correre. Piano piano, lento lento.
Parallelamente decido anche di mettere in regola l’alimentazione e grazie all’attività fisica sempre più intensa la bilancia inizia a darmi buone notizie.
L’entusiasmo mi porta a intensificare l’allenamento per puntare alla mia prima gara e arrivo a correre, nell’ottobre del 2018, i miei primi 10km, alla DeejayTen di Milano. Il 2019 mi ha portato, in seguito, a correre 3 mezze maratone. La prima a Brescia, la seconda a Como, la terza a Cremona.
La mia anima si fa più leggera, imparo pian piano a gestire meglio le emozioni e a lasciare andare lo stress. Durante il percorso, ho perso circa 35 kg.
La forza di questa esperienza, che da ex sedentario obeso e depresso mi ha portato, con sommo stupore di tutti, a tagliare il traguardo della mezza maratona di Brescia, mi ha spinto a raccontare la storia in un libro – inizialmente self-published, ora edito da Anteprima Edizioni.
“Corri che ti passa” è diventato un best seller e dal 2020 è in tutte le librerie.
Parallelamente, per raccontare i benefici della corsa e la mia passione per questo sport, ho aperto un profilo Instagram (e un blog) col nome di Runner Extralarge.
La pandemia ha rallentato i miei obiettivi ma non mi ha mai tolto la voglia di correre. Anzi, anche in tempi così duri, la corsa mi ha salvato. Ho sempre corso, sto ancora correndo.
In questi anni la mia storia ha aiutato tante persone a superare momenti difficili, a iniziare a correre, a sentire di “potercela fare”. E questa è la mia più grande soddisfazione.
Come disse Pierre de Coubertin:
“Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla”.
Il campione non è chi vince una medaglia, il campione è chiunque sappia mettersi in gioco, senza mollare mai.
Federico Mancin