Ecco di cosa è fatto il running

Questo articolo parte da una foto di un gruppo di amici che è stata scattata al 20 chilometro della Roma Ostia da Leo Ciacci.

Racchiude la passione di una intera comunità. Una partecipazione che non è per un pallone, una squadra, un governo, un progetto di lavoro. Dentro c’è solo la voglia di esserci per condividere ogni centimetro di fatica vissuta da noi tutti.

Non importa se sei nero, bianco o a pallini, come corri, e a quanto vai, perché se segui le regole, e ti fai un culo così sarai rispettato sempre.

Perché se nonostante i mille impegni riesci a trovare tempo per te, se esci a correre e torni a casa meglio di prima. Se senti di aver fatto tutto quello che potevi, allora la tua attività fisica ti sta dando più di quanto ti toglie.

Perché ormai dovremmo aver capito bene che lo sport, alla nostra età non proprio più di primo pelo, è fatto da una somma di piccole cose, di passi e fatica, in un quadro così chiaro che non so come si possa trovare il tempo per pensare male del prossimo.

Quando allacciate le scarpe, e avviate il crono in uno dei gesti più belli della giornata è lì che siamo la cartina tornasole della nostra quotidianità. Se stai male a riposo e non intendo un male fisico, starai male anche in movimento e vivrai scomodo ogni incrocio, partenza e arrivo.

Domenica alla Roma Ostia, che come la metti la metti ti fa sempre un po’ penare, ho avuto la riprova che siamo tutti sulla stessa strada e non solo per noi che corriamo. Sapete quanto è solitaria come gara; strada, riga bianca, santi e madonne a cui aggrapparsi.

Ma nonostante tutto, da 45 anni fa da sponda alle nostre fatiche, e alle nostre gioie. Al 20 km ho avuto la riprova che il running è fatto di gente che lo vive ognuno a modo suo, e non ci credo che basti un bell’asteroide e si riparte da zero, piuttosto c’è quella somma di piccole cose..

Di chi seduto su uno sparti traffico della Colombo, per più di due ore ha tirato fuori tutta la voce del mondo per destarti dal torpore della fatica e ti ha messo il turbo lanciandoti fino al traguardo.

E se ne sono fregati se avevi una maglia rossa, bianca, blu, gialla o verde, il casino, quando inciti in una gara, lo fai per tutti, perché tutti stanno mettendo il loro pezzo di vita in quelle scarpe.

Allora amici, chi ve lo fa fare a cogliere solo il peggio, a guardare la pagliuzza negli occhi del prossimo, a criticare e a sfidare solo per lo sterile senso di rivalsa verso mondi simili?

Correre è una valvola, una sfida con se stessi, ma anche una soluzione alle proprie nevrosi e se non ci metti un po’ di sana comprensione non troverai la tua spiegazione neanche se vai a correre tutte le maratone del mondo.

Perché correre è una somma di scelte anche sbagliate… e di minuti che abbiamo sprecato e non ritorneranno più.

In fine, ricordiamoci che la strada non mente, e se ti incontro che stai male pensa sempre che posso essere la tua salvezza, se sto correndo o gridando a squarcia gola in una domenica nuvolosa di marzo.

Grazie amici miei

Marco