Immaginate il fine settimana di un gruppo di amici che da tutta Italia si ritrova nella bellissima Bari per festeggiare un compleanno, godere della sua cucina, dei vicoli, delle tradizioni e correre insieme la Deejay Ten.
Questi sono i pensieri e i ricordi di due giorni spensierati.
Era tutto meravigliosamente reale.
Bari è una città viva, dinamica, calda, romantica. La giri velocemente, ma al tempo stesso sembra non bastarti mai. C’è Bari vecchia, con i suoi vicoli e le signore che fanno e vendono le orecchiette in strada, con l’imponente cattedrale di San Sabino e la bellissima Basilica di san Nicola, che custodisce le reliquie del santo. C’è Bari nuova, elegante, con i suoi palazzi in stile liberty e i suoi teatri, ci sono il Castello e la Muraglia, da cui lo spettacolo è unico.
E poi c’è il bellissimo lungomare, con i suoi suggestivi 197 lampioni in ghisa nera.
Un gruppo di amici runners provenienti da tutta Italia, arrivati nel capoluogo per festeggiare i 40 anni della loro amica Ylenia, dove l’ospitalità degli amici pugliesi è stata incredibile.
La voglia di rivedersi, di godere anche di ogni singolo istante di quel weekend che sapeva un po’ di fuga dallo stress. La decisione folle di partecipare la domenica mattina alla Deejay Ten, dopo una serata passata fino a tardi a ballare, cantare e ridere.
E sopra a tutto il sole di Bari, e la voglia di riprendersi tutto quello che ci era stato levato in questi due anni, hanno fatto sì che il weekend sia stato perfetto.
Due giorni che ti fanno pensare: – meno male che in questi anni di chiusura e di paura sono esistiti i social, perché se da un gruppo Facebook è nato tutto questo, allora non è vero che virtuale è per forza irreale! –
Perché gli abbracci, i balli (abbiamo ballato anche i lenti!), le risate, le corse, le chiacchiere, gli occhi negli occhi: era tutto meravigliosamente reale.
Claudia D.
Lei credeva le avremmo fatto un regalo…
Sono al mio posto, il 27D, ed ho sistemato lo zaino sotto al sedile di fronte, esattamente come mi ha chiesto di fare il gentile ragazzotto che sta parlando in una specie di vecchio telefono. Prosegue con altre raccomandazioni, ma io perdo la concentrazione.
Mentre mi allaccio la cintura una strana sensazione scende su di me, quasi come un velo. Ne ho sentito parlare, dicono sia la nostalgia. Mi lascio avvolgere e ripercorro i momenti… è iniziato parecchi mesi fa. Io me la ricordo quando buttava là a caso un “per i miei 40 anni vi voglio tutte con me” ed io “se, se, figurati, vedremo”.
Poi all’improvviso è diventato reale, concreto, l’abbiamo fatto davvero!
Una festa iniziata settimane prima con preparativi, scelte fondamentali, isterismi, ansie a non finire e la paura. Si, da un paio d’anni una sottile paura aleggia e non c’è nulla da fare, non ci pensi, ma sai che c’è. Ma la voglia matta di sorrisi sfacciati e abbracci stretti ha vinto.
E allora ci godiamo questa festa, corriamo, ridiamo, ci sciogliamo sull’asfalto rovente di questa meravigliosa Bari che ci ha accolti e fatti sentire a casa.
Cantiamo, balliamo e, soprattutto, incontriamo questi amici virtuali che ora virtuali non sono più. Ho sentito il vostro tono di voce, la vostra cadenza, ho sfiorato la vostra pelle e ora sono qui su questo sedile a chiedermi come posso essere così felice e triste allo stesso tempo…
Eh già…tu credevi ti avremmo fatto un regalo, ma sei stata tu a farlo a noi.
Sabrina
Il giorno della marmotta
Vorrei svegliarmi ogni mattina e ritrovarmi a dover spegnere la sveglia perché c’è un treno per Bari che mi aspetta sul binario 10.
Vorrei che le emozioni che sento ora non svaniscano troppo velocemente, cancellate dalla routine quotidiana. Mi aggrappo ad un ricordo, un profumo, un gusto, a tante, tantissime risate, con amici che fino ad oggi avevo conosciuto solo sul web.
Ho avuto la conferma che i social riescono a trasmettere non solo emozioni, sensazioni, sentimenti, ma anche odori, sapori, abbracci. Si perché questo weekend passato tra Bari (città bellissima) e Bitetto (il nuovo ombelico del mondo) quegli odori, quei sapori e quegli abbracci era come se li avessi già sentiti.
Forse sta tutto nella sensibilità di chi quelle emozioni le vive e fa della leggerezza uno stile di vita.
Che non vuol dire essere superficiali, ma voler cogliere e dare importanza alle emozioni, quelle che ti stampano un sorriso sulla faccia, che ti rendono serena e ti fanno affrontare una corsa, resa quasi impossibile dal caldo come la Deejay Ten di Bari, come una festa tra amici che si prendono per mano e si accompagnano al traguardo, dando alla competizione podistica tutto un altro sapore, il sapore buono di un abbraccio in riva al mare.
Claudia P.