Dai papà non sei così male…

Skateare non è facile e lo è ancora meno se hai ampiamente superato i 40. Per farlo bene oltre all’età tra i 13 e i 23 anni serve leggerezza di gambe e di testa, un neurone a disposizione tipico del periodo maschile a cui faccio riferimento, molti ormoni in circolo e una buona dose di “faccio come cazzo mi pare”.

Ricky ma se imparo a skateare?
Davvero pa?
Sì, mi piacerebbe così lo facciamo insieme.

(Pausa)
(Lunga)

Ok pa allora domenica andiamo al bunker ma ti metti dietro alla rampetta.
Dove?
Dietro, così impari e non ci dai fastidio

Decodifico: si papà vieni al bunker ma non farmi fare figure di merda.

Con la sua tavola di scorta relegata ormai in cantina, casco, felpona, jeans e scarpa con suola bassa vengo accolto dalla comunità del bunker e prima ancora dal figlio che ha approvato lo stile da ex giovane.

Relegato in quell’angolo di skate park ricky, a modo suo, mi ha detto cosa fare:

“pa è facile, spalle parallele alla tavola, per te che sei destro piede sinistro sul tail e l’altro sul deck, gambe leggermente piegate, segui la tavola e non perdere l’equilibrio

Chiaro no?

Dopo più di due ore di esercizi da fermo e in movimento avevo le gambe che bruciavano che manco tutto l’acido lattico del passatore poteva bastare.

I piedi in fiamme, così come la testa dentro il casco scodella che mi hanno dato i ragazzi del bunker (penso a quanto altro sudore hanno assorbito sti caschi ma vabbè fa nulla per amore di figlio si fa tutto)

Ma non ho mollato e tra un consiglio di famiglia e una lezione al volo di uno dei fulmini del posto ho acquistato l’equilibrio che basta a Riccardo per dirmi “ok pa adesso sei meno de legno, continua così

Per me era come un 30 all’esame di politica economica.

Fiero del voto di Ricky e dell’approvazione della comunità (ovvero non essere di intralcio) ho continuato a skatare ma cosciente che io, lì dentro, non c’entravo nulla. L’ho fatto per Riccardo che vuole essere grande e più sicuro di me nella sua vita da 12 enne tavola munito.
Non è vero che nella vita non è mai troppo tardi per imparare, nella vita ci sono le fasi per imparare e alcuni momenti formativi e vanno rispettati, se li superi è segno che non era la tua scelta o eri intento a fare altro.

I ragazzi del bunker sono lo specchio di questo attimo che stiamo vivendo attraverso Riccardo. I maschi sanno essere essenziali, come quando sei sulla tavola che per non cadere non danno retta a niente, sono senza fronzoli, con poche parole, i termini di un linguaggio universale, i loro odori e le loro risate sguaiate.

E allora lascia spazio e tempo a chi lo sta vivendo al meglio, tu sarai sostegno e forza anche solo stando al bordo del suo mondo. Tanto, se servirà, ti chiamerà e, anche se con la sua vecchia tavola, vorrà averti accanto, impacciato, precario, stanco e con le gambe in fiamme ma solo per farsi vedere e dirti “dai papà non sei così male ce la puoi fare”.

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso