“Questa prosa dedicata a noi e al nostro mondo, alla poesia e l’ironia in essa contenute. Noto con dispiacere che molti non colgono. Inviterei a leggere interpretando e non come fosse il bugiardino dell’aspirina.”
Iniziamo dall’ultimo degli oltre 100 commenti arrivati al post dal titolo LA NOIA DI CHI CORRE, pubblicato sulla bacheca de il “Gruppo di Runners”.
Uno spazio dove, ogni giorno, migliaia di runners condividono la loro passione a tutti i livelli. Dai neofiti ai più esperti e consumati sulle gare di tutto il mondo.
LA NOIA DI CHI CORRE ha smosso tante persone a scrivere della propria visione dello sport e del running evidenziando diversi punti di vista.
La reazione è stata eterogenea: comprensiva per molti, e scostante da chi si è sentito offeso dal quel punto di vista definendo il post “una cozzaglia di luoghi comuni e pure sbagliati“. Pace.
Ma per fortuna, ad una più attenta lettura, si è capito quale fosse il senso, compreso un buon margine di realtà e Sara lo scrive alla luce della sua esperienza: “Al di là dell’ironia del post, gente che la vive in quel modo comunque ce n’è”.
La voce narrante del post è di chi non corre, ma scritto da chi corre da una vita e si è confrontato mille volte con le osservazioni superficiali di coloro che non capiscono o fanno fatica a capire perché ci piace correre, faticare, arrivare a consumarci muscoli e scarpe sulle strade di mezzo mondo.
Ma proviamo ad essere noi più comprensivi, in particolare dopo anni di gare e allenamenti, consapevoli di cosa giri intorno al nostro sport: manie, fobie e piccole nevrosi che al suo interno sono all’apparenza normalissime e perfino virtuose, come uscire a correre tutti i giorni alle 6.00 di mattina a zero gradi.
Marianna lo conferma quando dice che è “un momento tutto mio, nel quale la mente si apre, il corpo si scarica delle tensioni. La accompagno con un filo basso di musica, ascoltata in un solo auricolare per sentire i rumori esterni oltre il suono dei miei passi. La corsa è bella e mi rende felice, ma non è affatto noiosa.”
Atteggiamenti che non sono sempre visti come tali da chi nella vita vive benissimo anche senza fare sport. Ce lo dimentichiamo troppo spesso che il mondo non ruota attorno al running e chi ci osserva vede una realtà diversa, fatta di compromessi, silenzi e a volte sopportazione e scontri in casa.
Chi ha iniziato a leggere il post, ma dopo alcune righe si è molto “annoiato” e ha smesso di leggere, probabilmente non vede il riflesso di se stesso in una siffatta analisi, e per fortuna, sottolineo.
Ma alzi la mano chi non ha mai imposto una domenica per andare a correre la strapaese in cima alla collina, chi non si è fissato per mesi con una dieta con grammature perché doveva fare il tempone in maratona, o ha deciso che le vacanze in altura fanno bene alla preparazione per Berlino “e quindi via tutti in Val Badia“.
E come dice Laura “È vero, un po’ condiziona: non fare tardi la sera per uscire all’alba il giorno dopo, il lungo della domenica, gli impegni incastrati con le gare, mangiare sano. È uno stile di vita che si abbraccia, le priorità vengono riorganizzate in funzione di ciò che ti fa stare bene. Non ci trovo nulla di noioso o triste. Non si corre per moda, è una forte espressione di libertà ed ognuno la vive come crede”
Certo, quelle del post sono estremizzazioni di un mondo che per fortuna è tutto più morbido, accogliente e socializzante nel suo complesso.
Ma è da un estremo che si vedono meglio più punti di vista, salvo che a sfuggire è solo il nostro mondo ed è per questo che dovremmo più spesso metterci in mezzo, tra coloro che non corrono, e provare a capire cosa vedono ogni volta che usciamo a correre.
Per chiudere faccio mie le parole di Elisa: “Non mi sento annoiata e neanche noiosa … Quando corro mi piace e sono felice … Rido e canto e mi congratulo da sola quando ho un passo decente. Follia ? Forse sì, però so Felice”
Compresa la bella consapevolezza di Fausto, il quale è forse colui che più di altri ha capito cosa intendiamo per noia nel mondo del runing:
“Per chi ti guarda correre può essere noioso, per noi che corriamo, è musica, arte, magia, è tutto quello che ti scivola nella mente mentre il tuo sudore impregna la solita maglietta e le solite scarpe scavano i soliti percorsi. Siamo malati, lo sappiamo, ma non possiamo rinunciare al nostro amore”.
Buone corse a tutti