In questa estate caldissima di coppe e di campioni olimpionici è sempre bene ricordare che gente come noi misura il proprio valore atletico non tanto con i risultati ottenuti, ma con le decisioni a minchia che è in grado di prendere con orgoglio e ostinazione.
Si perché quando sei appena tornato dalla tua solita seduta di allenamento e hai le endorfine che pompano a manetta sei convinto di non avere limiti.
Il mondo sportivo è ai tuoi piedi, sei corroborato da una irrefrenabile voglia di decidere di fare le più grandi cazzate che un podista è in grado di compiere anche solo con il pensiero.
Allora eccoti nella penombra di casa dove tutti dormono, computer sotto mano, nell’altra la carta di credito.
Incurante delle conseguenze nonché della pandemia, della rata di mutuo, dall’Università di tuo figlio, dei lavori straordinari del condominio, tu, impavido e un po’ strafottente, decidi che è tempo di passare al triathlon.
Fare una maratona all’estero, decidere di seguire il nuovo guru del Running che ti ha promesso una mezza in meno di 100 minuti e, per non farti mancare nulla, cambiare scarpe e abbigliamento.
Una volta cliccati TROPPI siti e autorizzato TROPPE transazioni si è fatto decisamente giorno, in casa stanno tutti in piedi e ti stanno ricordando altre cose da fare, soldi da spendere e impegni stagionali fini a dicembre 2021.
Non ti resta che sorridere e annuire e sperare che qualche cosa cambi, “tutto può cambiare a ‘sto mondo” ti ripeti sotto la doccia, tranne il calendario delle tue gare e con esso il passo da 5’45” sulla mezza.
Pippa sì, ma con orgoglio e fierezza podistica fin sotto il traguardo.