Le opportunità nello sport nascono per superare gli ostacoli. Lo abbiamo provato sulla nostra pelle durante il primo lockdown.
Ci siamo impegnati, abbiamo vissuto una complicità sociale nuova e per stare meglio abbiamo seguito con scrupolo le indicazioni necessarie a non far proliferare il virus.
La reazione ha avuto effetti importanti e lo sport, per molti di noi, è stato il vettore primario per non perdere l’equilibrio psicofisico.
Abbiamo fatto tesoro di quel periodo?
Possiamo dire di esserci evoluti ed essere in grado di vivere il running senza il nodo delle competizioni che ci teneva saldi alla fatica?
La giostra che ogni domenica colorava le vie delle nostre città era rassicurante e stimolante ci manca davvero.
Con il tempo ci si abitua a tutto, anche ad una vita stravolta, anche se sentiamo che c’è il bisogno di una fase nuova.
In tal modo le necessità create dalle condizioni avverse hanno portato il running ad una capacità competitiva definita del fai da te, in grado di spronare molti, a sfruttare i desideri connaturati e di voler capire il proprio potenziale del momento.
Ognuno ha il suo traguardo fisico e mentale e da quella linea tracciata a terra con il colore della fatica da cui scaturiscono nuove idee per sfidarsi e sfidare altri come noi.
Sostengo da sempre che quando un’idea nasce dal basso soddisfa le esigenze di molte più persone di un prodotto che arriva dall’alto sul mercato.
In tal caso si ha una visione nuova, anche alla luce delle strade intraprese in passato, inclusi gli errori e i milioni di chilometri corsi nelle gare nel mondo. Si conosce la sfida e la voglia di mettersi in ballo contro un avversario o contro se stessi.
Sta tutta qui l’anima della sana competizione amatoriale.
Con questi presupposti molti appassionati e professionisti del running hanno dato vita a una girandola di competizioni senza alcun fine se non quello di alimentare la vena del cimento che pulsa sotto i muscoli di tanti atleti.
Team contrapposti che si sono sfidati per conquistare un trofeo, simbolo, elemento goliardico di una gara fatta in casa ma dalla fatica prodotta come se fossero 10 eroi o super eroi della domenica.
La 10 HEROES FOR 1 TEAM, disputata ieri al the Space Run di Guidonia è stata un’avvincente sfida che ha visto due squadre, composte da 10 atleti, 5 donne e 5 uomini selezionati su invito di ogni singola società, sfidarsi sulla distanza di 10km.
Sicurezza, distanziamento e protezione hanno caratterizzato la mattina di sport.
Ogni km ha visto alternarsi un componente femminile e maschile fino al raggiungimento di 10km. Portando alla vittoria la squadra che avrebbe impiegato il minor tempo.
E alla luce di questa visione, che Emiliamo Scarsella, presidente del Team Go Running, dell’omonimo negozio specializzato e Max Monteforte del Purosangue Running Team hanno dato vita all’idea di una sfida “domestica” a staffetta mista, con uomini e donne insieme nel rispettivo team.
In palio c’era una Coppa speciale, uno scolapasta simbolo di un mondo sportivo che basa la sua dottrina sulla lealtà reciproca, divertimento e caparbietà.
Il tempo di definirla meglio e di incastrarla tra i reciproci impegni di tutti, e “finalmente siamo riusciti a concretizzarla: 5 Uomini e 5 Donne che si sono alternati facendo 1 km per uno. Un km a perdi fiato …”
Come ci racconta Emiliano.
“Domenica ho vissuto una emozione che da tempo non riuscivo più a percepire. Ho respirato di nuovo il mio team, le mie ragazze e i miei ragazzi, i colori sociali. Il riscaldamento tutti insieme, nel rispetto delle prescrizioni COVID-19, con mascherina e distanza, i dettagli concordati nel briefing pre gara e “AVANTI INDIETRO VIA” …”
“Abbiamo perso, gli amici di Purosangue sono più forti atleticamente, ma non ci importa. Il prestigioso trofeo è stato consegnato nelle mani dei Purosangue.”
“Sono tornato a casa gioioso e contento per aver apprezzato ancora il legame del nostro Team. Bello il clima amichevole tra ragazzi Rosso-Neri e Giallo Fluo, un incoraggiamento di gruppo.”
“Quanto mi mancava tutto questo, quanto mi mancava e spero si riesca a tornare presto a una nuova normalità. Viva lo sport. Viva gli amici. Daje Go Running Team.”
Complimenti a tutti, eventi così sono la misura di quanto ci vogliamo bene e di come lo sport, al di là della gara, non deve avere colori, non ci devono essere vincoli economici per noi appassionati.
Siamo fatti di fatica e gioia e il sorriso del mio avversario è la carica per tornare a stringerlo ancora una volta sotto il traguardo.
Sono questi gli elementi che non abbiamo più nella catena di legami creati da tanti anni di sport e relazioni.
La pandemia sta mettendo a dura prova non solo il quotidiano vivere ma anche i nostri momenti nutrienti e costruttivi.
Stiamo attenti, non abbassiamo mai la guardia, tanto meno la mascherina.
Buona settimana amici.
Marco