Questa è una storia iniziata nel 2003, anno in cui nasce mia figlia Giulia. A quel tempo mio padre espresse il desiderio di poter correre un giorno con lei Roma Ostia.
Giulia a luglio scorso ha compiuto 18 anni e la pandemia ha fatto sì che l’edizione del 2020 della mezza maratona più famosa d’Italia, fosse rimandata al 17 di ottobre 2021.
Quale situazione migliore per realizzare un sogno di famiglia?
Nel frattempo, in tutti questi anni, lei è diventata una nuotatrice agonista e di correre ovviamente nemmeno l’ombra, ma per un nonno si scavalcano montagne.
Siamo così ai giorni nostri.
Per fa correre un’atleta non iscritta alla FIDAL cerco la via più breve, provo a fare una RUNCARD, strumento nato per avvicinare tutti i neofiti al running, alle gare su strada e non solo.
Per tre anni, dal 2015 al 2018, avevo già personalmente sperimentato il mezzo, notando non pochi limiti all’uso dello stesso.
Con tutta la fiducia del mondo sportivo che viviamo da 30 anni ho pensato che le cose fossero migliorate in RUNCARD.
La Piattaforma Runcard è gestita da Infront Italy S.p.A., in cooperazione con Fidal, ed è rivolta a ogni utente maggiorenne, regolarmente iscritto e registrato, di seguito “Utente” e/o “Utenti”.
Come si legge nei Terms and Condition del sito della RUNCARD
Letto questo e pieno di fiducia procedo alla registrazione: Nome Cognome, Data di nascita, pagamento ed è fatta.
Il certificato medico non si carica più in piattaforma come nel 2015, come mi hanno risposto gli amici dello staff della RUNCARD: Il certificato non si carica sul proprio profilo, ma va esibito quando le verrà richiesto
Bene non è cambiato nulla penso, inoltre chiudono la mail con la domanda Sua figlia ha 20 anni?
Oh cacchio, ad ogni modo rispondo e mi confermano che per gareggiare, bisogna avere 20 anni (millesimo) e rimarcano la loro linea dicendo che i giovani devono essere seguiti da un allenatore certificato, pertanto devono tesserarsi per una Società affiliata FIDAL che ha tutte le competenze, per seguire i giovani.
Così mi chiedo: e ora cosa ci facciamo con questa RUNCARD?
Per deformazione professionale spulcio il sito, in home page non c’è nulla che rimandi agli obblighi anagrafici. Nella fase di registrazione, avendo inserito l’anno di nascita, il sistema non avvisa i limiti pratici della CARD e oggi mi ritrovo ancora una volta un strumento zoppo.
Poi, nelle FAQ nascoste a piè di pagina, leggo sotto una domanda che nulla ha a che fare con l’età: Per gareggiare inoltre, bisogna avere 20 anni (millesimo).
Conferma del tutto il regolamento Roma Ostia che specifica tra le condizioni per prendervi parte: Possono partecipare gli atleti italiani e stranieri, che abbiano uno dei seguenti requisiti: Atleti in possesso di Runcard Fidal da 20 anni (2001) in poi
Riconosco i miei limiti ed errori e nessuno può invocare a propria scusa l’ignoranza della legge.
Però io non voglio essere distruttivo, anzi, sono convinto che l’uso di uno strumento, in particolare di natura digitale può sempre migliorare.
Prima di tutto uno dovrebbe essere avvisato in fase di registrazione che l’uso delle RUNCARD per i 18 enni ha dei limiti.
Scrivi bello grosso in home page lo stesso messaggio.
Inoltre se la RUNCARD tra i servizi offerti si dichiara essere “Un passaporto che permette di avere condizioni di favore per accedere a servizi legati al mondo del running, consigli realizzati da professionisti certificati dalla Federazione riguardo alimentazione, allenamento e traumatologia”
Perché il Team di Supporto mi ha espressamente scritto i giovani devono essere seguiti da un allenatore certificato, pertanto devono tesserarsi per una Società affiliata FIDAL che ha tutte le competenze, per seguire i giovani.
Fatto sta che Giulia correrà la Roma Ostia insieme al nonno ma tesserata Bancari Romani, in questo ringrazio per la pazienza e la disponibilità sia della Roma Ostia che del Gruppo Sportivo.
E vorrei esprimere il rammarico per aver usato male i soldi e compreso che la federazione ha fatto uno sforzo minimo per mettere in piedi una RUNCARD che viene vista come alternativa economica ai gruppi sportivi e nulla più.
Sarebbe stata utile affiancare una “Runcard Giovani” da veicolare attraverso il sistema scolastico.
I nostri figli saranno gli adulti di domani che senza presidi sportivi si ammaleranno prima e più spesso con dei costi per la collettività, in termini di cure, enormi.
Prevenire, facendo divertire i nostri ragazzi, è meglio che curare e per divertirci c’è anche il running in tutti i suoi tracciati e distanze, anche insieme ai nonni.