Lo Stadio dei Marmi e la salvaguardia della sua bellezza

Quando pronunciamo i nomi di alcuni luoghi dove pratichiamo sport a Roma non serve dire altro.

Biscotto – Ponti – Marmi – Giotto – Ciclabile – Acquedotti – Villa Glori – Caffarella

Come in un lessico da carbonari ci capiamo subito. Fatica e sgomento hanno un vocabolario che va oltre la toponomastica e racchiude tutto quello che hai fatto nel tuo sport preferito.

“L’alba ai Marmi”, ad esempio, per altri che non sono come te sono  parole da inserire su una mappa o peggio una levataccia al mattino.

Foto Michele Giove

Roma è fatta anche di tante zone della fatica, spazi di una comunità che vive e lascia vivere a tutti.  Non c’è esclusione, non c’è barriera, tutt’altro, nella condivisione sta il segreto dell’impresa, se la racconti, la vedi e la misuri con quanto vissuto da altri.

Ma nella Capitale ogni aspetto ha il suo rovescio della medaglia e praticarci sport è un insieme di puntini da unire al fine di riuscire a costruire un perimetro ma che a volte è tra luci e ombre.

Lo Stadio dei Marmi è un luogo amato da tutti. Spazio inclusivo, palestra a cielo aperto, il posto che vivi da una vita, lo hai spolpato così come ha fatto lui con te. Ma non lo odi, a volte lo vedi solo da lontano ma sai che come ogni amore prima o poi torni a confrontarti con lui.

In tutte le stagioni ti attende, con il caldo e il gelo dell’alba invernale. Tra eventi che lo limitano al pubblico e grandi campioni che ci preparano medaglie olimpiche.

Cosa sta cambiando in tutto questo tempo è il fondo dell’asfalto del  perimetro esterno dello Stadio dei Marmi.

Un giro prezioso, misurato dai metri ai km, sul quale abbiamo inanellato orbite faticose e nutrienti al contempo.

Non chiediamo molto, basta esserci e praticare il nostro sport nel silenzio dello sguardo serafico delle sue statue.

Vorremo che l’asfalto fosse messo in sicurezza e non dover fare lo slalom tra le auto parcheggiate e le tante buche a terra.

(Le foto del servizio sono state fatte di domenica, ma durante la settimana le auto prendono il sopravvento)

In fondo è un parco e come tale andrebbe rispettato evitando di farlo essere un parcheggio. Sarebbe come lasciare l’auto dentro la Caffarella, chi lo farebbe mai?

Un tempo piazza del Popolo era adibita a parcheggio, le cose cambiano e in pochissimo tempo ci dimentichiamo delle storture a cui eravamo abituati.

Lo stadio dei Marmi – Pietro Mennea fa parte del Parco Sportivo Foro Italico, situato all’interno del complesso monumentale del Foro Italico, a pochi passi dal centro di Roma.

In tutta Europa un luogo con una storia di 90 anni alle spalle sarebbe a pagamento e protetta da ogni incuria, noi la viviamo grazie all’amore per lo sport di tutti.

Lasciatecelo vivere in sicurezza, rifacciamo l’asfalto dove corriamo a tutte le ore, sarà più bello e lo sappiamo bene che nei luoghi in cui c’è bellezza c’è anche crescita personale e valore per chi li vive.