Lezione n. 37: Addio

Mancano pochi giorni, ormai, alla maratona.

Le settimane sono volate via.

Il tempo si è dimostrato molto più veloce della stanchezza.

L’ha battuta senza ostacoli di sorta e ti ha condotto, nel suo saggio scorrere inesorabile, laddove finisce il sentiero.

Ti sei lasciato alle spalle, pochi minuti orsono, anche l’ultimo allenamento.

La malinconia inonda il tuo animo: il viaggio è terminato.

E’ vero c’è la prova finale, c’è la gara da affrontare ancora.

Ma l’esperienza della preparazione si è conclusa e alcune emozioni, certe paure, le faticose prove in cui ti sei cimentato, non torneranno mai più come le hai vissute in questo periodo di training.

Quel tempo che vedevi davanti a te, che si snodava lungo la tabella di allenamento, dall’aspetto sconfinato e minaccioso come ogni impegno a lungo termine che si prende nella vita, si è disperso nei giorni del passato.

Un passato di cui resta traccia solo nel sogno vissuto.

Mai più sarai ciò che eri mentre lo vivevi.

Mai più avrai la stessa luce negli occhi.

Mai più il desiderio del traguardo avrà la stessa colorazione.

E mentre qualcuno stenta a riconoscerti, tu sai benissimo chi sei.

Il tempo si è fatto tuo alleato e nello snodarsi davanti a te, senza che tu potessi sottrarti al suo percorso, ha fissato degli appuntamenti a cui non hai potuto mancare: incontri fatali con te stesso, che ti hanno reso ciò che sei adesso.

Il tempo, questo vecchio signore sapiente, che incede lento e passa inosservato mentre le nostre vite si snodano senza squilli di trombe, ti ha regalato una felice consapevolezza di te stesso: felice si, perché quello che vedi allo specchio, ti piace, e molto, e più di prima.

Oggi sei finalmente qualcuno che conosci bene, di cui andare fiero, oltre un concetto di perfezione al quale hai smesso di essere così fedele.

Ma c’è ancora questa malinconia inaspettata, questa nostalgia legata al bagaglio da disfare, a biglietto ormai timbrato e utilizzato, che non ha solo a che fare con la fine del percorso.

E’ a quel te stesso che non sarai mai più, che è ora di dire addio.

Lo so, è a lui che devi questo viaggio.

E’ lui che ti ha iscritto alla maratona, cercato un coach e una squadra.

E’ lui che ti ha tenuto sul pezzo, preoccupandosi di ogni dettaglio,nel tentativo ben riuscito di non trascurare nulla.

Ma non è con lui che correrai la maratona.

E’ inevitabile, è ovvio, non sarà lui a indossare le scarpe da corsa all’alba della gara tanto attesa.

Non sarà lui, ma sarai tu.

Sarai tu, con tutto ciò che sei oggi, a correre allo sparo del via.

In bocca a lupo…

Chiara Agata Scardaci

 

Foto LaPresse/ Spada

 

 

 

 

 

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