Six Star Medal – “Bisogna sempre crederci”

six star medal

Dopo 7 anni dalla prima maratona ho finalmente portato a casa la mia Six Star Medal. Ho cominciato per caso nel 2017 con Berlino, avevo da poco perso il mio papà, il quale mi spinse al traguardo in 3h29’55”, insieme compimmo l’impresa!

Di lì a poco mi sono ritrovato sul ponte di Verrazzano alla partenza della NYC MARATHON, la Maratona delle maratone dove sono gli americani che ti spingono fino all’arco d’arrivo in Central Park.

Forse è proprio da qui che nasce l’idea di completare le Abbott World Marathon Majors, già due in poco più di un mese.

Chicago, ottobre 2018, ci arrivo dopo aver risolto qualche problemino fisico, ma riesco a concluderla in crescendo. Siamo a tre… il sogno continua!

Sono al giro di boa, ma entrare nelle ultime sarà impresa ardua se non sei un top runner o hai fortuna con i ballot.

Per essere accettato dai Tour operator, data l’enorme richiesta, ci sono i criteri legati a quante gare hai fatto e all’età. Poche speranze quindi.

Fortunatamente uno di questi tour operator riapre una piccolissima finestra temporale per entrare a Londra. Uno dei pochi posti a disposizione sarà mio.

Così, anche nel 2019, partecipo ad una Major tagliando il traguardo lasciando alle mie spalle Buckingham Palace. Maratona chiusa abbondantemente sotto le 4h. Tra l’altro è una di quelle che mi ha colpito di più dal punto di vista della partecipazione e del tifo lungo le strade.

Ne mancano due!

Di mezzo ci si mette anche il Covid a complicare le cose. Tokyo più volte rimandata e Boston che vi partecipi solo per miracolo…

E miracolo fu!

Attraverso un passaparola, la mia amica Loredana mi comunica la possibilità di prendere il posto del mio amico Stefano, il quale deve rinunciare a Boston per infortunio.

Il 2023 inizia alla grande con questa fantastica opportunità

La Six Star Medal non è più un miraggio!

“Boston non è una maratona, è LA MARATONA! È la gara che ti rimane dentro, ti fa sentire più forte”.

La Maratona di Boston è nostra, papà!

Scrissi queste parole per raccontare la gara e per me rimane la più bella, quella che mi ha emozionato di più. Chiuderla poi in 3h58’ è stata la ciliegina sulla torta.

Neanche il tempo di tornare e già sono alla ricerca di soluzioni per completare il circuito. Non c’è tempo da perdere, le voci sul possibile ampliamento a sette majors dal 2025 si fanno insistenti.

Provo con le gare virtuali, con il ballot… niente da fare. Mi rimane un’ultima possibilità, entrare con una charity. È fatta! Mi garantisco un pettorale per Tokyo.

A causa però di un serio infortunio la gioia di tutto questo viene smorzata. Non sapevo nemmeno se potevo tornare a correre, non riuscivo neanche a camminare. Ho ricominciato da zero, con sedute di terapie e potenziamento. Pian piano ho ripreso col camminare e ad alternare camminata e corsa.

Ho iniziato a preparare la maratona di Tokyo solo a fine anno seguendo il programma di allenamento e i suggerimenti di Gianpietro. Purtroppo il tempo non è stato dalla mia parte, sapevo che avrei avuto bisogno almeno di un altro mese, ma ormai era tempo di partire.

3 marzo 2024: è TOKYO MARATHON!

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Ero sicuro che ci sarebbe stato da soffrire, ma dovevo solo arrivare alla fine. Fortunatamente, anche se un po’ fredda, è una splendida giornata di sole.

Organizzazione perfetta come solo i giapponesi sanno fare. Gara che fila liscia fino al km 32 quando i miei muscoli cominciano a dare problemi. Rallento e comincio a camminare. Un km più avanti c’è la mia Simo, che fatica raggiungerla!

Mi passa i sali, cammina lungo il marciapiede seguendomi e incitandomi.

Poco dopo dobbiamo dividerci perché devo affrontare l’ultimo lungo viale a sinistra e lei è bloccata dalle transenne e dalla folla numerosa.

Fino al km 37 un calvario (in quel frangente ho anche pensato di non farcela). Ho afferrato di tutto: sali, pezzi di frutta, acqua. Ma da lì in poi ho ripreso a correre al mio ritmo fino ad arrivare al traguardo e a completare la mia 32esima Regina agguantando quel sogno iniziato sette anni prima.

I’M SIX STAR MEDAL FINISHER!

Simone Puliga

 

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