In occasione dell’ultimo Run Rome The Marathon Get Ready di sabato 12 marzo a Roma, abbiamo avuto il piacere di correre i 22km di allenamento con Annalisa Minetti.
Annalisa è una di quelle persone che quando le sei accanto rimette in ordine le priorità della vita. Ti fa sentire tutto meno pesante e attraverso il suo entusiasmo, accende la voglia di partecipare ed essere un esempio d’impegno e forza.
Correre con lei è una spinta in più: parla, ride, scherza, si incazza se è il caso e non si ferma mai.
Merito anche delle sue guide, dei veri e propri angeli custodi e compagni di fatica.
Come abbiamo già avuto modo di raccontare è una donna eccezionale, fuori dal comune.
Annalisa Minetti ha una capacità innata di saper prendere la vita con ironia e portarla dalla sua parte, rendendola alleata anche quando le circostanze apparentemente non sembrerebbero giocare a suo favore.
Attrice, modella, cantautrice, scrittrice ma soprattutto atleta.
Nel 2012 conquista la medaglia di bronzo nei 1500 metri alle Paralimpiadi di Londra, stabilendo il record del mondo della sua categoria. Nello stesso anno conquista anche la medaglia di bronzo ai Campionati Europei di atletica leggera paralimpica2012.
L’anno successivo conquista la medaglia d’oro ai Campionati del Mondo di atletica leggera paralimpica 2013 negli 800 metri ottenendo il nuovo record del campionato.
Correndo insieme è nata la voglia di conoscerla meglio e farle le domande degli “amici della corsa”.
Siamo partiti proprio da Londra 2012 e ci ha raccontato cosa vuol dire indossare la maglia della nazionale ed entrare nello stadio d’atletica di una olimpiade.
In quel momento azzeri tutto, sei tu concentrata e pronta, non senti nulla, sei tutt’uno con il tuo traguardo, i brividi di trascinano ai blocchi e da quel momento, fino allo start sei una corda di violino. Solo il colpo di pistola ti accende e diventi una macchina perfetta in un sincro prefetto con la tua guida, (in quella Olimpiade aveva accanto a sé un altro olimpionico, Andrea Giocondi).
Poi siamo andati a braccio con le domande e se di brividi ci ha parlato le abbiamo chiesto se quelli provati al London Stadium 2012 sono uguali o diversi da quelli percepiti nelle 4 volte che è salita sul palco dell’Ariston di Sanremo.
All’Ariston ci sono salita grazie al dono di madre natura per la mia voce, alle Olimpiadi ci sono arrivata solo grazie alla mia tenacia e impegno atletico – bella differenza.
Ma immaginiamo che anche a Sanremo non ci arrivi così facilmente: una professionista che al Festival del 1998, quando aveva 21 anni, vince nella sezione Giovani e nella sezione Campioni, cosa che la porta a essere l’unica artista ad aver ottenuto tale risultato nello stesso anno.
Annalisa Minetti è così, non le basta ciò che ha e deve andare oltre i suoi limiti, da vera campionessa.
Durante l’allenamento, su un percorso cittadino non facile, abbiamo capito che lavoro fanno le guide per atleti non vedenti. Guida e atleta sono legati alle mani da un cordino.
La guida commenta ogni piccola asperità del terreno, cambi di direzione e di pendenza. Provate a fare anche solo 10 metri così e capirete.
Io corro sempre contratta, non sono mai rilassata del tutto e non è colpa di nessuna guida, sono io che affronto così la corsa.
Ma con il tapis roulant hai un margine di libertà in più come se stessi su una pista o al fatto che i tuoi allenamenti devono sempre essere coordinati con una guida?
Il tappeto non è il massimo, non è facile e cerco di usarlo il meno possibile.
Allora in acqua le cose vanno meglio?
Si certamente, mi sento di sicuro più rilassata, ma anche in vasca hai il muro, le corsie con cui fare i conti. Solo al mare ho la libertà assoluta, il solo rischio è che faccio più bracciate se non tengo la direzione sperata ma poco male.
E in bici?
Certo anche la bici, visto che mi alleno per il triathlon, ma lì devo solo pedalare dato che usiamo il tandem, mi mettono paura solo le curve nelle crono, ma avendo fatto gare con la moto in pista non c’è paura peggiore di quando il ginocchio tocca terra a tutta velocità…
Annalisa non ha davvero limiti e non c’è da stupirsi quando ci racconta che i suoi sensi fanno il resto, prima tra tutti l’udito, …è così, non credete a questa cosa che i non vedenti hanno tutti gli altri sensi sviluppati, ognuno ne amplifica uno diverso e io sento dove voi non arrivate.
La guida di sabato era Massimiliano De Luca, e con loro c’era anche lo storico compagno di maratone e guida Pierluigi Lops. e Davide De Luca.
Ci hanno spiegato che quando corrono con Annalisa non devono dire poi molto al di là degli ostacoli, il resto, ovvero le asperità del terreno, i cambi minimi di pendenza, queste cose le gestisce lei meglio di chiunque altro grazie a una sensibilità assoluta.
L’allenamento è quasi finito e a dirla tutta è volato via.
Non ce ne siamo accorti e grazie a quella carica di energia di Annalisa che siamo pronti a correre insieme la Run Rome the Marthon del 27 marzo.