Andrea Giocondi, l’atleta, l’uomo, il professionista nello sport

Abbiamo incontrato Andrea Giocondi in occasione dell’ultimo “Get Ready” della Capitale, l’allenamento di preparazione per la Maratona di Roma del 27 marzo 2022.

Andrea è il coordinatore dei diversi appuntamenti previsti prima della gara e dal 2017 è il responsabile Top Runner alla Run Rome the Marathon.

La sua storia parte da lontano, da quando giovane promessa del mezzo fondo nazionale tiene fede ai suoi impegni riuscendo a prendere parte alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 sugli 800 metri piani.

Ma il palmares di Andrea Giocondi è pieno di successi.

Medaglia d’argento nei 1500 metri piani, alle Universiadi di Fukuoka 1995, passando per la vittoria del Golden Gala nello stesso anno, arrivando al miglior risultato a livello internazionale con il 7º posto nella finale mondiale degli 800 metri piani di Göteborg sempre nel 1995.

Si laurea in Scienze Motorie nel 2007 ma la sua voglia di crescere ed essere d’esempio non si è mai fermata, perchè quando vivi la pista fino a consumarne i bordi, quel sacrificio ti resta dentro per sempre come guida e monito.

Lui che sugli 800 metri ha fondato  la carriera d’atleta fino a raddoppiarne la misura, sfidando se stesso e gli avversari, consapevole che in quei due giri sul tartan serve più di un paio di gambe buone.

Come dice l’amico Saverio Fattori, autore del Magazine Correre e di Acido Lattico, il celebre romanzo ambientato nel mondo dell’atletica, “gli ottocento metri sono forse l’atto umano più estremo per quanto riguarda l’accumulo di acido lattico: se i quattrocento sono la gara spacca cuore allora dobbiamo pensare che la natura avrebbe dovuto dotarci di due cuori distribuiti simmetricamente.”

Andrea sugli 800 m di Atlanta 1996

Con questo approccio fisico, ma soprattutto mentale, che inizia la sua nuova vita professionale in “6 più” come technical coach specializzato nell’allenamento di chi si avvicina alla corsa.

6 più” nasce nel 2010 come iniziativa no profit, da un’idea del suo fondatore Max Monaco, che approccia il mental coaching e la corsa al proprio vissuto personale quando decise di smettere di fumare oltre 40 sigarette quotidiane.

L’esperienza di trasformazione vissuta diventa un metodo che utilizza su se stesso per raggiungere importanti traguardi nella vita sportiva e non: maratone e ultramaratone insieme alla carriera professionale che lo porta da programmatore di computer a top manager di importanti aziende multinazionali prima e imprenditore poi.

Andra Giocondi è il preparatore a capo di un team di specialisti di benessere e del potenziale umano.

Il loro scopo è divulgare l’educazione culturale ad uno stile di vita sano, usando il coaching motivazionale come elemento chiave per attivare un cambiamento profondo applicabile in qualsiasi ambito della vita personale e professionale. Il metodo, perfezionato in oltre 10 anni, ha già attivato al cambiamento oltre 20.000 persone.

Andrea Giocondi e Max Monaco

Il cuore di un campione batte più forte e proprio grazie a tale approccio che Andrea in questi è stato un allenatore e un valido aiuto per tanti amatori e non solo.

Nel 2009 diventa guida dell’atleta paralimpica Annalisa Minetti, con la quale il 27 maggio 2012, durante il meeting Città di Gavardo (Brescia), stabilisce il nuovo record mondiale paralimpico nella classe T11 dei 1500 m piani con il tempo di 4’48″55, battendo il precedente primato. Nello stesso anno, sempre come guida di Annalisa Minetti, conquista il bronzo ai Giochi paralimpici di Londra 2012 nei 1500 metri T11-T12.

L’esperienza di un campione del suo calibro arriva finalmente ad essere messa in azione per l’evento podistico più importante d’Italia, la Maratona di Roma edizione 2017 dove ricopre l’incarico di Direttore Top Atleti e dal 2018 responsabile per Italia Marathon Club delle due edizioni in cui lo vedono guadagnare per risultati conseguiti la IAAF Gold Label, portando Roma tra le dieci maratone più importanti al Mondo.

Nel 2019 conferma la sua posizione di Direttore Responsabile Atleti Maratona Internazionale di Roma in cui, gli atleti da lui seguiti, ottengono la vittoria al maschile con 2h08’36” e 2h22’51” nelle donne conseguendo il record su suolo italiano al femminile.

Parlando ci ha confessato una considerazione che fa riflettere “io oggi ai manager degli atleti che vengono a correre alla Run Rome the Marathon chiedo le cose che avrei voluto io quando ero dall’atra parte, quando l’atleta da ingaggiare ero io”

Da qui si capisce bene come lavora Andrea, che spessore e che professionalità infonde nel mondo del running, un uomo di sport a 360 gradi.

Nelle sue parole c’è responsabilità e correttezza verso il lavoro e lo sport in generale. Capire come si evolve la vita di un top runner, le incertezze legate alla prestazione, i bisogni di ragazzi che vengono da tutto il mondo a correre a Roma è fondamentale.

Non basta avere tutte le doti del bravo allenatore è necessario avere quella sensibilità e purezza d’animo che solo lo sport ad alti livelli è in grado di farti trasmettere a chi corre accanto a te.

Bravo Andrea.