Avete mai provato a leggere le differenze tra un regolamento di una gara di Trail e una di corsa su strada?
L’aspetto che più caratterizza il documento redatto dagli organizzatori delle corsa in natura è la volontà di responsabilizzare i partecipanti al rispetto dei principali valori etici e sportivi che accomunano tutti gli atleti di questo sport.
Nel regolamento delle corse su strada non si fa alcuna menzione delle norme che regolano il comportamento dell’uomo in relazione agli altri, tanto meno dei valori etici sportivi.
Perchè questa limitazione? è l’ambiente che fa l’atleta o dovrebbe essere lo sport e più in generale la competizione a rimarcare l’importanza del motto olimpico “Più veloce, più in alto, più forte – insieme”.
E chi più di uno sportivo che prende parte a una gara di corsa vive lo sport “insieme” ad altri, gente come lui, con il bisogno che venga garantito il rispetto reciproco, la giustizia sportiva, della libertà, della responsabilità, integrità, lealtà, onestà, correttezza, in mezzo agli altri.
Deve essere sempre esplicitato in tutti i regolamenti che quando corriamo, che sia su un viale di città o su un crinale di montagna, siamo obbligati a prestare assistenza a un altro atleta in difficoltà e fornire supporto in qualsiasi situazione e ovviamente anche nei confronti di volontari e organizzatori.
Non ha senso scrivere solo nei regolamenti delle gare di trail che non ci devono essere inganni, né prima, né durante la corsa. Voi direte che non serve dirlo, ma così non è, le regole se ci sono vanno messe nero su bianco, anche quelle della civile convivenza.
Il trailer è uno sportivo più “etico” di quello su strada o la differenza la fanno solo gli organizzatori “a parole” sui loro regolamenti?
La sensazione di correre in un territorio “non presidiato”, come i tracciati in montagna, che incute timore e rispetto.
Ovviamente su strada ce ne freghiamo di sporcare, tanto poi passa il servizio pubblico cittadino, non ci fermiamo a verificare se l’atleta si è fermato per una storta o una cattiva digestione tanto c’è l’ambulanza.
Insomma dove abbiamo predominio e controllo tendiamo a fregarcene delegando ad altri le nostre responsabilità.
In natura vige l’esatto opposto: siamo noi in prima persona ad essere obbligati a prenderci le responsabilità dei nostri simili e della natura che circonda.
Avete mai visto come resta una zona parcheggio di una gara su strada dopo il nostro passaggio anche solo di una mattinata? Quante cose ci “dimentichiamo”, lasciando le strade peggio di come le abbiamo trovate.
Gli organizzatori dovrebbero imporre il rispetto della natura, o dell’ambiente circostante evitando di gettare alcun tipo di rifiuto prima, durante o dopo la gara, usando gli appositi raccoglitori porta rifiuti non solo a tra i single track dei monti appenninici.
Nelle tantissime gare su strada corse in questi anni non c’è nulla delle regole imposte nelle corse in natura, gli organizzatori, dai più grandi, ai più piccoli, nei loro regolamenti dove non esplicitato si rifanno alle NORME PER L’ORGANIZZAZIONE DELLE MANIFESTAZIONI della FIDAL.
Così siamo andati a leggerle nella ultima versione disponibile e ovviamente non c’è alcun riferimento ai principali valori etici e sportivi che accomunano tutti gli atleti di questo sport.
Siamo gente che spera sempre il meglio dal prossimo, che vuole credere che lo sport sia uno strumento formativo a tutte le età da cui imparare e migliorare.
Chi corre accanto a noi è una persona come noi, sta tutto qui il pretendere il meglio dal prossimo così come lo pretendiamo da noi stessi quando corriamo.
Non bisogna mai smettere di avere fiducia negli uomini, il giorno che accadrà sarà un giorno sbagliato e nel frattempo facciamo in modo che i regolamenti delle nostre gare ci ricordino quali sono i valori che ci tengono uniti anche nella fatica.