Jacky Hunt-Broersma ultrarunner da record

jacky hunt broersma

Jacky Hunt-Broersma è una delle più forti ultramaratonete amputate del mondo.

Ha 47 anni ed è nata e cresciuta in Sud Africa. Nella sua vita ha sempre viaggiato, con suo marito e i due figli, vivendo prima in Olanda, in Inghilterra, poi nella Carolina del Nord e ora risiede stabilmente in Arizona.

A 26 anni le viene diagnosticato un cancro alla gamba sinistra, il sarcoma di Ewing e le venne amputato l’arto.

Da allora ha dovuto imparare a camminare con una protesi, e ha deciso che la corsa sarebbe stata la sua missione per non sentirsi diversa e in particolare si appassionò sulle lunghe distanze.

La vita atletica di Jacky è stato un continuo susseguirsi di prestazioni incredibili non solo nella sua categoria.

Lo scopo era di dimostrare ad altri atleti amputati che la disabilità non è un limite, ma che possono correre anche più lontano di quanto fanno di solito.

Jacky Hunt-Broersma è stata la prima atleta con la protesi alla gamba a correre 100 miglia su un tapis roulant in 23 ore e 38 minuti.

Correre nelle sue condizioni non è facile, devi imparare a fidarti della protesi, tenere conto delle possibili rotture. Poi ci sono le vesciche, i lividi e lo sfregamento del moncone.

L’ideea della prova sul tapis roulant è nata durante il primo lockdown del 2020, quando una volta annullata una gara di 100 miglia per cui aveva ormai raggiunto una buona preparazione, decise che poteva correre la stessa distanza stando in casa, e così fece.

jacky hunt broersma

Il bagaglio prestazionale di Jackie è davvero impegantivo: la 50 miglia di Umstead, e quella di 24 ore di Fat Ox.  Ma di sicuro la più impegnativa è stata il Moab 240.

La Moab è una gara che si svolge nello stato dello Utah. Creata nel 2017 in onore del fondista Stephen Jones, all’edizione 2020 ha vinto dal nostro Michele Graglia.

Jacky la corse in condizioni meteo avverse per la pioggia e con le rocce bagnate e scivolose senza poter esprimersi al meglio.

Dal 17 gennaio 2022 che Jacky Hunt-Broersma ha iniziato una nuova prova: correre 100 maratone in 100 giorni, per battere il Guinness dei primati per il maggior numero di maratone consecutive.

L’idea è nata dopo aver conosciuto Alyssa Clark, atleta del Vermont la quale, nel 2021, aveva corso 95 maratone in altrettanti giorni consecutivi. Clark aveva l’obiettivo di raggiungere 100 maratone, ma è stata costretta a interrompere la sua sfida poco prima del traguardo per aver contratto il COVID-19.

Lo scopo della prova che sta affrontando in queste settimane è quello di costruire un’ottima base per la Moab 240 del 2022 che si correrà a ottobre prossimo.

jacky hunt broersma

Arrivata a 14 maratone ha dichiarato a runningmagazine.ca Canada  “Sono stupita di quanto siano incredibili i nostri corpi, le prime cinque maratone sono state difficili perché il mio di corpo ha impiegto più tempo del dovuto ad adattarsi”.

Jacky dice che sta prendendo ogni giorno come viene e lo fa ascoltandosi. “Alcune maratone sono più lente di altre e altre sono più veloci, dipende solo da come si sente il mio corpo al mattino”, dice. “Mi sto assicurando di fare massaggi ogni giorno su tutti i muscoli, mangiando bene in modo da poter recuperare la fatica.”

Ma nell’impresa di Jacky non c’è solo la voglia di superare il Guiness dei primati ma la sfida è anche necessaria per raccogliere fondi per Amputee Blade Runners , un’organizzazione che fornisce protesi da corsa per amputati, le quali possono costare tra $ 10.000 e $ 20.000 e negli Stati Uniti non sono sempre coperte dall’assicurazione sanitaria, quindi molti amputati non hanno l’opportunità di correre come lei.

“La corsa ha cambiato le cose per me, mi ha dato fiducia nel mio corpo e fiducia per essere quello che sono. Correre mi fa sentire forte, senza paura e sono grata per il corpo che ho questo è ciò che vorrei per tutti gli amputati”.

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