Il mondo di una adolescente visto dal bordo vasca

Molti dicono che la piscina interna del Foro Italico sia la più bella del mondo. E’ uno dei capolavori dell’architettura del Ventennio realizzata negli anni ‘30 nell’allora Foro Mussolini. Dotata di una gradinata per 2.000 persone è decorata con mosaici lungo le pareti ed il bordo vasca. Ha ospitato i Campionati Mondiali di Nuoto per ben due volte nel 1994 e nel 2009.

La vasca è all’apparenza perfetta, ma agli occhi di una adolescente tutto può cambiare, per fortuna. Così, dopo la sua batteria 50 stile di domenica scorsa Giulia, ha sentenziato che il blocco di partenza è vecchio modello senza alzata per poggiare il piede di spinta. Il fondale, sul lato di partenza, è troppo profondo e nuotarvi è più difficile e il tempo sperato a fine vasca è arrivato ma con non poche difficoltà.

Sono le misure di una ragazza che ha iniziato ad aprire lo sguardo. A sentire la vita che scorre sotto i palmi delle mani che spingono bracciata dopo bracciata.

Dopo un confronto telefonico con l’amica Cristina Turini, anche lei madre di una teenager e volte spaesata per quello che sarà il nostro futuro di genitori, mi saluta consigliandomi di rivedere le lezioni di Massimo RecalcatiLessico Famigliare – andate in onda su Rai Tre, dove analizzava gli archetipi su cui si fonda la nostra società: madre, padre, figlio, scuola.

Nella puntata dedicata alla figura del figlio, Recaclati, psicoanalista, saggista e scrittore italiano, riprende una definizione bellissima di Jacques Lacan: Il figlio è come una limatura di ferro sparsa e c’è un magnete che la aggrega e la polarizza e questa forza attrattiva è il desiderio dei genitori.

Cosa vorremo noi per loro quando essere figlio è uno stato naturale senza mediazione?

Essere figlio è aver ricevuto in dono l’altro dentro di se ed è indiscutibilmente vero per sempre. L’imprinting come mi piace chiamarlo. Perché essere adolescenti è entrare in una nuova scena della vita, aperta e con mille sfumature dove anche il corpo si apre.
È l’età degli odori dove gli orifizi si schiudono con odori nuovi anche forti riferisce Recalcati.

E in questa apertura che si palesa la fatica di tenerli chiusi in una vasca da 25 metri o su un giro di pista. Da questo momento nasce il bisogno di andare oltre il proprio sé indotto da quel magnete che tutto teneva.

Oltre il segno inteso come parola genitoriale e il seno come fonte da cui tutto ha preso forma.

Cosa possiamo fare noi? Genitori insegnanti, preparatori atletici. Se sussistono le basi per costruire una nuova scena che sia solo loro e diversa da quelle nostre silenti ambizioni, possiamo assecondare le loro scelte e correggere la rotta? Tanto lo capirai subito cosa farà dei suoi sbagli e la parola che spendi ogni giorno per loro a poco serve, ma deve esserci.

Due anni fa sulle pagine del Magazine Correre, ogni mese, intervistavo una squadra di atletica romana dove c’erano le categorie dei ragazzi. Con tanto entusiasmo e partecipazione i preparatori fanno ancora oggi un lavoro eccellente, insegnando ai più giovani come si gioca con l’atletica leggera e pesante e come si potrà crescere con lo sport nella vita.

Al di là dei diversi metodi di insegnamento un fattore solo accumunava ogni squadra ed era la fuga dalla fatica dei ragazzi dai 15 ai 17 anni. A questa domanda tutti davano più o meno la stessa risposta: “l’atletica è fatica e fuori dal campo ci sono mille stimoli nuovi tutti a portata di mano ogni giorno. A noi non resta che lavorare facendo capire loro l’importanza dello sport e cercando di fare gruppo, di essere noi lo stimolo costruttivo.”

Da genitore e appassionato di sport ho capito che nulla potremo contro la loro voglia di aprirsi al mondo, il bisogno di conoscere altre esperienze è insito nella adolescenza.

La necessità di scoprire nuove strade non dobbiamo combatterla, il rischio è lo scontro e noi non dobbiamo rispondere alla loro forza con un’altra uguale e contraria, se così faremo accadrà che non torneranno più in quei 25 metri di cloro o sul tartan della pista di città e la forza magnetica di Jacques Lacan non sarà servita a nulla.