Il Kettlebell sport

Il Kettlebell sport è un tipo di sport per pochi, perchè è troppo duro.

E’ tecnica, resistenza al dolore ed alla fatica. Non esiste un altro sport così.

Ogni trainer dovrebbe imparare l’arte di questo sport.

Non sto dicendo di diventare campioni, ma percepire l’importanza, dato che se ne parla tanto, della funzionalità necessaria
  • Non c’è sport che ti metta più in contatto con i tuoi deficit
  • Che ti metta in condizione di dover, per forza, capire le soluzioni per riuscire semplicemente a farlo
  • Che ti dia, così tanto, il senso di tecnica estrema e distruzione dal punto di vista dell’allenamento
  • Non c’è sport che identifichi così chiaramente, inequivocabilmente, oggettivamente, quanto sia forte come atleta

Forse se raccontato tramite uno spot in slow-motion, con colonna sonora fomentante, tipo nike, man mano, verrebbe capito e avrebbe l’appeal giusto per i più.

Sta di fatto che, ogni Trainer, capirebbe ed avrebbe più spunti per doversi documentare su tutto ciò che riguarda il corpo umano e la metodologia dell’allenamento, da questo sport, che da 100 corsi da PT new generation o new world del vattelappesca.

Nel dettaglio?

Sono moltissimi ormai gli sport riconosciuti come tali, più o meno famosi che siano, il punto non è questo.
Il punto è che, a prescindere dal business e dalla popolarità di un gioco che richiama l’attenzione e fa aggregazione, dagli occhi di un tecnico, il tutto non può non venir spulciato nei minimi dettagli nel suo modello di prestazione.
Ciò di cui sto parlando è l’analisi del tipo di performance che gli atleti, impegnati in una specifica competizione, devono svolgere.
  1. Che tipo di meccanismi energetici vengono coinvolti maggiormente?
  2. La funzionalità del sistema motorio a 360° è indispensabile per lo svolgimento delle azioni che dovrò fare?
  3. Quali sono le capacità da curare affinché il nostro Atleta faccia il suo dovere?

Nel Kettlebell Sport?

TUTTE.

La premessa importante da fare è che, per una programmazione dell’allenamento, di qualsiasi atleta professionista, la condizione “Funzionale” generale dovrebbe essere buona, anche solo per riuscire ad eseguire i migliori esercizi per la pura preparazione fisica.

La verità è che, la maggior parte delle volte, non è così.

La preparazione viene adattata in base a ciò che l’Atleta può fare, sulla base delle proprie capacità. Difficilmente si prepara, avendo nel proprio arsenale, il background necessario per fare quello che dovrebbe realmente fare.

Nel Kettlebell Sport il punto è che questo non si può fare.

Le capacità del corpo umano, TUTTE, devono essere a puntino, per poter eseguire bene, anche solo una ripetizione di ciò che c’è da fare.
La mamma di tutte, la MOBILITÀ, intesa sia come condizione strutturale per poter anche solo tenere determinate posizioni, sia come range di movimento per sfruttare componenti elastiche tradotte in forza ed economia del gesto

La STABILITÀ, intesa come controllo di azioni fortemente destabilizzanti da gestire in alte situazioni di affaticamento.
Per non parlare dei lavori, in preparazione, di prehab e di rinforzo degli stabilizzatori locali e globali

COORDINAZIONE, ritmo respiratorio, timing durante le azioni di forza, gestione di oscillazioni pesanti in situazioni di frequenze cardiache al limite del vo2max

FORZA, sono 2 kettlebell da 32 kg per 10 minuti. 64 kg da tenere a dosso e dover sollevare in loop.
(per le donne 40 o 44)
(poi ci sono le categorie ovviamente per età e livello)

RESISTENZA, provate anche solo a tenere in braccio per un minuto i due kettlebell.
Ossa, tendini, postura,frequenza cardiaca subito alta, dolori da spezzare il fiato..
È una guerra tra uomini/donne e questi diavoli di ferro.
Il gioco sta nel non farsi abbattere ammaestrandoli e gestendoli.

LA SENSIBILITÀ nel toccare il manico è una capacità che apprendi con gli anni.
Aumentando i carichi poi, è come ricominciare da capo.

Il carico alto rivela.

Rivela incompetenze tecniche, strutturali e quanto si abbia la testa giusta per farlo.
La mano è l’anello debole, quella più sottoposta ad un’acidosi che ti impedisce di andare avanti.

Stringi troppo la barra?

Acido lattico e li posi

Troppo poco?
Non li tieni.
Mani troppo secche e tecnica da perfezionare?
La barra ti strapperà la pelle dal palmo e dovrai fermarti.

I Recettori, da alluce fino alla mano, tutto è soggetto ad una percezione continua del tuo corpo e del come puoi imparare ad adattarlo alle situazioni
La gara è un viaggio di tecnica, fatica e gestione della testa in modo incredibile.

Non puoi farla da “sveglio”, nel NBA dicono “In the zone”

Dal secondo minuto o entri in quella bolla dove non senti più un rumore, anche se hai 100 persone che ti urlano, dove è solo il tuo respiro a farti da colonna sonora ed un punto fisso nel tuo schermo visivo a farti da film, di fantascienza ovviamente, oppure niente, da sveglio la testa ti mollerà.

In quei minuti hai tutto il tempo di pensare a ciò che vorresti urlare al mondo ogni giorno.

In ogni ripetizioni c’è la rabbia che hai imparato a gestire canalizzandola in tecnica pura.

  • Basta un pensiero storto e li posi o ti buttano giù.
  • Non riuscire a gestire qualche secondo di stress e come una cascata, le riserve energetiche si esauriranno immediatamente.
  • Non essere perfetto tecnicamente per 3 ripetizioni e l’acido lattico ti bloccherà le articolazioni.

Si può essere fortissimi atleti di altri sport, pur non avendo, attraverso test specifici, un sistema motorio funzionale sia dal punto di vista strutturale che nervoso.

Si gioca ugualmente, si combatte ugualmente, si può compensare ed adattare il movimento, qui no.
(ovviamente le conseguenze dei compensi dati da deficit funzionali vanno analizzati nel dettaglio)

Uno sport pazzesco.

Ogni amante o professionista della metodologia dell’allenamento dovrebbe provarlo per capire tanto, tutto qui.