I Giochi paralimpici

cosa sono le paralimpiadi

I giochi paralimpici sono da oltre un secolo l’equivalente dei giochi olimpici. Pensati come Olimpiadi parallele per atleti con disabilità fisiche.

Cosa sono le Paralimpiadi?

Le paralimpiadi sono il secondo più grande evento sportivo e competitivo in tutto il mondo.

Il termine Paralimpico deriva dal prefisso greco “ para” che significa appunto parallelo. Competizione sportiva quadriennale che vede fronteggiarsi i migliori atleti disabili del mondo in molteplici sport per disabili che si praticano nei cinque continenti.

E sono, nell’immaginario collettivo, la massima espressione di ciò che per uno sportivo significa “superare i propri limiti”.

Il primo atleta paralimpico fu George Eyser.

Era un giovane un ginnasta americano di origini tedesche che, in seguito ad un incidente ferroviario, rimase amputato ad una gamba. Continuò a praticare sport e a far parte di una società di atletica, la Concordia Turnverein, a St Louis, proprio dove si svolsero le Olimpiadi estive del 1904. Vinse sei medaglie alle Olimpiadi tra cui l’oro nel volteggio. Il suo successo risuonò come antesignano dello sport paralimpico di oggi.

Ma, ufficialmente, quando nascono le paralimpiadi?

Nascono nel lontano 1948, quando il neurochirurgo tedesco Ludwig Guttmann, diventato direttore del centro delle lesioni spinali di Stoke Mandeville in Inghilterra alla fine della seconda guerra mondiale, nell’anno delle Olimpiadi di Londra, inaugurò i primi giochi per persone disabili, tornate dal fronte con lesioni spinali dovute agli scontri bellici, con lo scopo di riabilitarli attraverso lo sport competitivo.

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Ludwig Guttmann

Parteciparono quattordici uomini e due donne, e si confrontarono nella disciplina del tiro con l’arco. I giochi di Stoke Mandeville divennero per la prima volta internazionali nel 1952.

I giochi di Stoke Mandeville divennero così un evento sportivo internazionale di grande fama. Tanto che, durante le Olimpiadi di Melbourne, nel 1956, il Comitato olimpico assegnò la Coppa Fearnley all’organizzazione dei Giochi di Stoke Mandeville.

Premio per chi si distingueva per meriti eccezionali e che segnò una pietra miliare nel movimento paralimpico. Confermò la necessità di continuare ad affiancare lo sport per persone con disabilità a quello per normodotati.

Nel maggio del 1957 fu Antonio Maglio, dottore in medicina e chirurgia, che affermò e promosse il concetto di sport-terapia come forma riabilitativa dei pazienti neurolesi. Fu nominato primario del Centro paraplegici di Ostia “Villa Marina”, luogo che in Italia divenne un punto di riferimento analogo all’ospedale di Stoke Mandeville.

E’ nel 1960 che nascono le Paralimpiadi moderne, con l’edizione di Roma.

I primi veri giochi paralimpici nella città olimpica. Ed è da questo momento storico che presero il via i giochi paralleli con la stessa cadenza delle Olimpiadi.

Giochi Paralimpici estivi si svolgono regolarmente nella stessa città che ospita le Olimpiadi dal 1988, con l’edizione di Seul in Corea del Sud.

Furono i Giochi di Corea a ispirare la realizzazione della prima bandiera del Comitato paralimpico internazionale, che ha iniziato così a promuovere la propria identità. Fu l’edizione dei record: 3.057 atleti, provenienti da 61 nazioni e impegnati in 18 diverse discipline sportive: dall’atletica al nuoto, fino al basket in carrozzina.

Le paralimpiadi oggi.

Senza Guttmann e la sua intuizione rivoluzionaria, lo sport come riabilitazione, non ci sarebbe stata neanche l’opportunità di parlarne oggi. E’ proprio grazie ai giochi paralimpici che abbiamo avuto la possibilità di conoscere campioni d’Elitè ormai entrati nella storia dell’Olimpo, in cima al tetto del mondo. Donne e uomini che hanno avuto la forza, la determinazione ed il coraggio di affrontare un destino avverso e di sconfiggerlo, che hanno superato la loro disabilità, dimostrandosi capaci di abbattere barriere culturali e di mostrare così al mondo le proprie abilità.

Con la voglia di battersi e di rappresentare il proprio paese.

Le paralimpiadi oggi