Elbaman il piĆ¹ bel triathlon italiano

L'insenatura di Marina di Campo all'alba con la partenza della gara

Lā€™Elbaman ĆØ un prodotto italiano al 100%. Una festa di sport e di popolo. Unā€™isola che in pochi giorni si agita come i cuori dei tanti triatleti che battono a piĆ¹ non posso sulle salite a picco sul mare.

Marco Scotti ĆØ il maestro di una orchestra che da anni suona una musica che incanta. Come la spiaggia di Marina di Campo allā€™alba, da dove prende il via uno dei piĆ¹ importanti triathlon italiani.

Lā€™Elbaman ĆØ come un vestito di alta sartoria, confezionato da mani esperte che piĆ¹ di altre esprimono il saper fare del Made in Italy.

Il connubio tra sport e impegno di piazza. Sta tutto in questa mescolanza,Ā  che unisce i diversi punti delle gara in un lavoro difficile, fino ad ottenere una manifestazione unica.

Vivere lā€™Elba, anche se per pochi giorni, vuol dire stare a contatto con luoghi che hanno tanto da dare.

Tuttā€™altro che isolati, gli elbani, aprono le case e la loro generositĆ , figlia di una isola che da sempre ha fatto da sponda negli scambi nel mediterraneo.

Si ĆØ portata dietro le mille vicende di storia facendone tesoro.

Lā€™Elbaman si svolgerĆ  domenica 30 settembre. Un periodo ideale, fuori dai canali classici dei vacanzieri estivi.

Una settimana in cui tutto si accende di colori diversi, con tante famiglie e con i bambini giĆ  in gara il sabato nellā€™ormai classica Elba kids.

Lā€™entrata in acqua dalla spiaggia di Marina di Campo vale tutta la gara.

Piscina naturale, angolo in cui affondare braccia e i pensieri nellā€™attesa di provare la fatica come non avrete mai fatto in vita vostra nelle due frazioni successive.

 

Esci dall’acqua e senti tutta l’energia di un’isola speciale

 

Il percorso in bici ĆØ a detta di tutti, uno dei giri piĆ¹ belli al mondo, con il profilo allā€™orizzonte di Montecristo, Pianosa, Capraia e Corsica.

L’Elbaman sta tutto nelle acque antistanti Marina di Campo e le scogliere della strada occidentale stordiscono e a tratti non fanno sentire la fatica, ma non basta.

Il percorso in bici ti solleva dalla fatica, rapisce il cuore e lo sguardo

 

Cā€™ĆØ un elemento in piĆ¹ che aiuta, dallo start alle 7.00 di mattina, fino alla linea di arrivo a notte fonda e sono i volontari.

Uomini e donne di tutte le etĆ  che dallā€™alba fino allā€™ultimo arrivato fungono da perno attorno al quale gira tutto lā€™ingranaggio della manifestazione.

Dai primi tavoli ristoro, lungo i 180km per il lungo e i 90km per il medio, non fanno alcuna differenza e trattano ogni atleta come se fosse il primo in gara.

Esperti nel capire i bisogni di tutti, ti porgono borracce piene dā€™acqua, solidi e sorrisi come in una giostra che gira intorno ad un sole che cambia colori durante le tante ore di gara.

Fare una gara lunga di triathlon significa impegnare i percorsi per tutto il giorno, con gli ultimi maratoneti che giungono al traguardo dopo le 23:00.

Restano alcune immagini di questa gara: la casa lungo il percorso della maratona che ogni anno installa una doccia per rinfrescare gli atleti.

Poco piĆ¹ avanti un tavolo con sopra la moka sempre calda con il caffĆØ i bicchierini e lo zucchero.

Ci tiene a mettere un cartello allā€™ora di cena dove sembra scusarsi della loro assenza ma che il caffĆØ ĆØ sempre disponibile per tutti.

I ristori dell’Elbaman sono come una grande famiglia.

Al tavolo del ristoro di Santā€™Ilario, il paese che sovrasta Marciana Marina, in cui passano in bici solo gli atleti del full distance, sanno bene che sulla salita del paese ci devi passare tre volte.Ā 

Lā€™ultimo giro ĆØ doveĀ la forza di tutti deve essere concentrata senza disperdere nulla.

I volontariĀ sanno bene cosa dire. Ti danno la proiezione dei tempi e se serve una crostata oltre il necessario presente sul tavolo.

CosƬ facendo, te che dovrai chiudere 180km in bici, ti sentirai meno solo e forse giĆ  un poā€™ piĆ¹ Ironman.

 

Marco Raffaelli