Correre con una mano sul cuore…

Era l’anno 2012 quando il mio amato papà scoprì di avere un cancro.

Un fulmine a ciel sereno per la nostra famiglia, eppure lui non smise mai di correre: ore 14:00, tre uscite settimanali, solito parco, solito giro, solito ritmo. Freddo, pioggia, vento o caldo, lui era sempre lì, con le sue magliette super colorate e il sorriso stampato in faccia.

Un giorno decisi di accompagnarlo, volevo passare più tempo con lui. Non avevo mai corso prima e lo trovavo così faticoso! Purtroppo, la cosa è andata avanti per pochissimo tempo. Con il passare dei mesi, “il mostro” avanzava e con lui andavano via le forze del mio papà che è stato costretto a fermarsi dopo oltre trent’anni di corsa. In più, interventi e cicli di chemioterapie estenuanti l’avevano messo al tappeto.

Una domenica di fine estate eravamo insieme, quando vedemmo passare centinaia di corridori, erano sorridenti, colorati, allegri: era una gara! Papà era come incantato. Si voltò e mi disse “Anna. se dovessi farcela, sarà una delle prime cose che farò”. Passarono solo pochi mesi da quella conversazione e papà quella gara non riuscì mai a farla, perdendo anche la sua battaglia più grande.

La vita, però, non ha smesso di mettermi alla prova, anche mio fratello e mia madre sono stati raggiunti dal “mostro”. Ero arrabbiata. Ero delusa. Ero sfinita. Cercavo disperatamente un’ancora di salvataggio.

Così, di punto in bianco, senza nemmeno comprare le scarpette da running, presi la mia decisione: disputai la mia prima 10km, tutta d’un fiato, a luglio 2016, con un caldo asfissiante, senza sapere assolutamente niente di quel mondo.

Da allora la corsa è diventata la mia droga. Gareggiavo tutte le settimane, col mio consueto passo da lumaca, ma sempre con grande entusiasmo e tanta voglia di stare in mezzo a quella folle, immensa, famiglia di runners!

Fino ad arrivare al 27 Marzo 2022 – Maratona di Roma: la mia prima maratona – “e anche l’ultima” mi dicevo, pensavo di non farcela. Ero emotivamente e fisicamente stanca ma con una sola grande consapevolezza: non ero sola, c’era Lui con me. 42 km a testa bassa, 5 ore e 13 secondi di assoluto silenzio, ad ascoltare il suono dei miei passi, le mie sensazioni, i miei pensieri. Ho guardato negli occhi le mie paure, i miei dubbi, i miei limiti, i miei mostri: li ho annientati. Distrutti.

Il 27 Marzo 2022 sono rinata. La maratona mi ha regalato la consapevolezza di quanto io possa essere forte. Da allora, qualcosa dentro di me è totalmente cambiato ma resto pur sempre quella ragazza, con il ritmo da bradipo e il sorriso sul volto, che ad ogni traguardo mette la mano sul cuore e alza gli occhi al cielo per dedicare ogni respiro a quello che è stato e sarà per sempre l’amore più grande della sua vita.

Ah…ci vediamo a Roma 2023!

Anna Costagliola