Christian Stuffer e Birgit Klammer: due cuori una sola passione

Ho conosciuto Christian Stuffer e Birgit Klammer, sua moglie, durante il Summer Camp di Franca Fiacconi al loro Hotel, il Cendevaves, sul Monte Pana, nel cuore delle Dolomiti e della Val Gardena.

Sono bastati pochi minuti per capire che avevo davanti due persone spinte da una grande passione per la corsa.

Loro uniscono la fortuna di vivere in un posto meraviglioso, estremamente allenante e con panorami mozzafiato, ad un grande amore per i viaggi e per il running “estremo”.

Hanno partecipato alla Polar Circle Marathon vincendola e alla Eilat Desert Marathon.

Per loro la corsa è una scusa per vedere il mondo e non c’è modo migliore che girarlo con un paio di scarpe da running.

Christian Stuffer e Birgit Klammer e la loro bellissma famiglia

La corsa è passione. Nessuno fatica così tanto spingendo il suo corpo al limite se non è mosso da grandi sentimenti. Come è sbocciata in voi la passione per la corsa?

Birgit : “A 12 anni, dopo aver partecipato ai campionati di corsa campestre della scuola, sono stata contattata dalla associazione sportiva di Vipiteno la mia cittadina, per allenarmi con loro. Mi sono specializzata nel mezzofondo, 800m, 1500m, 3000m, e nella corsa campestre, vincendo parecchie gare a livello provinciale e regionale. Ho smesso a 19 anni, ma dieci anno dopo, riallacciando le scarpette, la passione per la corsa è tornata. È uno sport che mi piace perché non necessita di grandi attrezzature, lo pratico dovunque, ha una serie di effetti positivi su corpo e mente, mi permette di staccarmi dalla quotidianità e di vivere un momento tutto mio. La corsa mi da tantissime soddisfazioni, non potrei farne a meno”.

Birgit Klammer nei suoi luoghi della corsa

 Christian: “Praticavo l’hockey su ghiaccio, dagli 8 ai 10 anni, poi ho smesso per mancanza di tempo, ma lo sport è qualcosa che non puoi abbandonare facilmente e quindi ho fatto la cosa più semplice per riprendere uno sport e mi sono comprato un paio di scarpe da corsa”.

Nel vostro curriculum sportivo ci sono gare molto impegnative, in ognuna di esse c’è sempre qualcosa di estremo, dal deserto al circolo polare. Cosa vi spinge verso queste avventure?

Birgit :“Queste gare ci danno un’estrema soddisfazione anche o proprio perché sono molto impegnative. Tra l’altro riusciamo a combinare le gare alla possibilità di visitare e conoscere paesi e località particolari che altrimenti ci rimarebbero nascosti. Si tratta di avventure che altrimenti non potremmo vivere. In poche parole la gara rappresenta  il culmine di un viaggio in paesi spettacolari che probabilmente non avremmo mai visto”.

Christian Stuffer e Birgit Klammer alla Polar Circle Marathon del 2019

Vivete in un contesto unico. La vostra palestra sono i vostri monti. Durante il Summer Camp con Franca Fiacconi a cui ho partecipato quest’estate, abbiamo affrontato  percorsi tecnici, salite importanti e non di meno la quota che ci mette il suo bel carico di fatica. Per chi vive al livello del mare o giù di li si tratta di percorsi un po’ al limite che per voi rappresentano la normalità. Come ci si allena in montagna?

Birgit:L’allenamento in montagna è un divertimento. Ovviamente per uno che vive in pianura sembra difficile e molto faticoso, ma in realtà è tutto una questione di allenamento e di abitudine. La corsa in montagna offre molta varietà e paesaggi straordinari, non ci si annoia mai. Vivendo sul Monte Pana, un piccolo altopiano ca. 2 km al di sopra del paesino di S. Cristina, siamo particolarmente fortunati avendo davanti casa nostra una vasta scelta di percorsi di varia difficoltà. Basta mettersi le scarpe da running e il divertimento può iniziare”.

Christian: Avendo fatto l’esperienza del Summer Camp con Franca Fiacconi ti sei accorta di persona che la combinazione di altitudine, salite e percorsi tecnici rappresenta una difficoltà in più rispetto a chi è abituato a correre sul asfalto a livello del mare. Il corridore che viene da noi in montagna deve tenere conto di questi fattori e dosando la Sua velocità nel giro di pochi giorni può godere dei quei vantaggi che uno giova dalla corsa in montagna: la varietà e la quantità dei percorsi a disposizione ti invogliano a partire per l’allenamento, i paesaggi spettacolari ti fanno dimenticare la fatica che stai facendo mentre corri, il terreno tecnico ti allena automaticamente gli arti inferiori e le salite e discese coinvolgono tutti i muscoli delle gambe. Di conseguenza dopo la corsa ti rimane un po’ di stretching e qualche esercizio per gli addominali e per la schiena per avere una forma perfetta. Oltre questo, la corsa in altura aiuta ad incrementare naturalmente i globuli rossi nel sangue”.

 

IL GRUPPO DI ALLENAMENTO ESTIVO DI FRANCA FIACCONI

La prima domanda che mi sono fatta quando vi ho visti correre è stata “saranno supereroi?” La seconda, non meno importante è stata “come ci si allenerà in montagna d’inverno?” Ora lo chiedo a voi…come ci si allena in inverno e che cosa comporta?

Birgit:Anche in questo senso siamo molto fortunati vivendo sul Monte Pana. D’inverno abbiamo a disposizione un bellissimo percorso che ci porta alla famosa Alpe di Siusi. Dato che la strada forestale viene utilizzata da dei pullman di collegamento tra Monte Pana e l’alpe la strada è sempre battuta anche quando c’è tanta neve e si riesce a correre benissimo. Inoltre giù in valle i tre paesi della Val Gardena (Ortisei, Santa Cristina e Selva) sono collegati da una bellissima passeggiata anch’essa percorribile tutto l’inverno. Per lo più abbiamo anche la possibilità di fare del cross training. Davanti casa nostra abbiamo delle piste per sci di fondo e vari percorsi per sci d’alpinismo Quindi le possibilità di allenamento non mancano nemmeno d’inverno.”

Christian: Per tutti noi che corriamo esiste sempre un supereroe e prima o poi ne nascerà uno anche per Eliud Kipchoge. Io vedo il corridore in questo modo: all’ inizio possiamo sembrare anche un po` egoisti perché ci prendiamo del tempo per noi invece di essere a disposizione di altri. Dopo l’attività fisica stiamo meglio con noi stessi e siamo felici e questo benessere si riversa anche su ci vive intorno e di conseguenza abbiamo trasformato con la corsa il nostro egoismo in altruismo. In conclusione: andiamo tutti a correre!

Per quanto riguarda la corsa in montagna d’inverno basta andare in un negozio specializzato per acquistare indumenti e scarpe giuste. Ci sono alcuni percorsi in meno e la velocità sarà un po’ più ridotta quando fa molto freddo, ma i benefici rimangono gli stessi”.  

Christian…tu mi hai detto una cosa che non posso dimenticare…quando ero in coda al gruppo e arrancavo in salita per non perderli, ti sei avvicinato e mi hai detto “accorcia il passo, senti il tuo cuore, corri per te non per gli altri” per me è diventato una specie di mantra.

Quanto è importante concentrarsi sul proprio corpo e i suoi limiti quando stai correndo nel deserto o tra i ghiacciai? Quanto conta “volersi bene” nella corsa?

 “Grazie per questa bella domanda perché contiene già risposta: come hai appena detto  volersi bene nella corsa è tutto. Ogni tanto concentrarsi sul proprio corpo ascoltando il proprio cuore e il respiro è un investimento importante. Con il passare degli anni  permette di conoscere meglio i propri limiti e di conseguenza si impara ad affrontare il proprio obiettivo, gara o escursione che sia, con sicurezza e decisione non permettendo alla nostra mente di creare dubbi mentre fissiamo il nostro obiettivo”.

 Birgit…te lo devo dire…quando corri sei un ninja! Non ti si sente arrivare, arrivi con un fruscìo, leggera come una farfalla e voli via verso il tuo obiettivo. Sei una donna determinata e lo si vede da come lavori, corri, da come vivi. Ultimamente sto leggendo di un tuo impegno politico per Santa Christina.

Come si conciliano tutte le mille sfaccettature della tua vita?

“È tutta una questione di passione e di organizzazione. Deve esserci la volontà e la motivazione e poi ovviamente la giornata deve essere ben strutturata per poter conciliare tutte le attività”.

Parliamo un attimo del Cendevaves. Personalmente ho avuto una meravigliosa esperienza li da voi. Dal panorama, alla cucina, alla lavanderia, passando per i percorsi consigliati per ogni tipo di runner. Il Cendevaves può considerarsi a tutti gli effetti un hotel “running friendly” ancor più che “sport friendly” vista la vostra estrema attenzione ad ogni singola necessità del runner. Potete raccontarci come avete conciliato la vostra passione per lo sport e la corsa e la vostra attività?

Birgit: “Otto anni fa abbiamo iniziato ad offrire ai nostri clienti di partecipare a dei camp di corsa professionali durante le loro vacanze da noi al Cendevaves. Stavamo cercando un segmento di clientela sul quale concentrarci per poter offrire il massimo di servizi necessari e soddisfare al meglio le loro esigenze. Vivendo al Monte Pana e essendo appassionati di sport, in particolar modo di corsa, non c’era cosa più adatta che l’organizzazione dei camp di corsa. Abbiamo iniziato con una settimana a giugno e una a settembre. Nel corso degli anni abbiamo allargato il nostro programma per poter soddisfare i desideri dei diversi appassionati di corsa, dal principiante al corridore più ambizioso, da chi ama la maratona su strada a chi i trail nella natura, ognuno trova il camp più adatto al suo modo di concepire la corsa”.

Christian: Siamo veramente molto fortunati ad avere un hotel su un altopiano tra i più belli delle Dolomiti. Dato che non ho conosciuto mia moglie per via del nostro hobby in comune considero una fortuna anche questa circostanza.

Quando abbiamo pensato di conciliare la nostra passione per la corsa con la nostra attività non eravamo affatto convinti che potesse funzionare.

Ora posso dire: è stata una delle migliori decisioni prese nella nostra vita!  Le settimane durante le quali si svolgono i camp di corsa ci danno molta soddisfazione e divertimento. I corridori che arrivano al Cendevaves come ospiti si trasformano dopo il primo allenamento sempre in una grande famiglia”.

 

Ludmilla Sanfelice

Un giorno senza sorriso è un giorno perso. Non importa quanti pesi portiate sulle spalle, la vita è un battito di ciglia e va vissuta in ogni istante. Come l’ho scoperto? Allacciando le scarpe e cominciando a correre. Run Lud Run! Ogni giorno una nuova storia aspetta di essere raccontata.