Sono trascorsi 26 anni da quella prima Roma City Marathon e da allora il mondo del running nazionale è cambiato tanto.
Ne abbiamo parlato con Enrico Castrucci, Vice Presidente a quel tempo della società che organizzò la manifestazione nella Capitale.
Castrucci è il professionista che meglio di tutti ci può raccontare come è cambiata la città grazie anche alla Maratona di Roma.
Presidente di Italian Marathon Club, società costituita il 14 ottobre 1994, è attualmente in RTI con Infront Sport e Corriere dello Sport nell’organizzazione di Run Rome The Marathon.
Roma è una città che ha visto, grazie alla sua maratona, una partecipazione popolare al running sempre crescente, arrivando ad avere oltre 60.000 persone in strada per una festa di sport unica. Ricordiamo ancora le parole di Castrucci quando disse che in casa di un romano c’è almeno una maglia della Maratona di Roma.
Ma tutto è iniziato la mattina del 12 marzo 1995 quando, da via dei Fori Imperiali partirono non più di 3100 atleti. C’era tanta Etiopia tra i top runner, vinse Belayneh Tadesse in 2h10’.
Il Kenya ancora non era il paese da battere, ma c’era anche tanta Italia tra i primi arrivati.
Basti pensare che 20 delle prime posizioni tra uomini e donne, c’erano 20 atleti tricolore.
Salvatore Nicosia chiuse la gara in 2h13′, per capire cosa sarebbe oggi, lo avremmo visto 14o assoluto alla maratona olimpica di Tokyo. Ma sappiamo bene che il podismo italiano di quel tempo era altra cosa, meno atleti e molto forti.
Il 1995 fu un anno in cui a Roma si stava vivendo un periodo di relativa stabilità politica con la coalizione tra Federazione dei Verdi e i Democratici che governavano la città. Il Sindaco era Francesco Rutelli.
Forrest Gump avrebbe da lì a poco vinto 6 oscar, noi correvamo con le Asics Gel Tiger e Ligabue cantava “Certe Notti”.
Non c’erano i chip sui pettorali e la mattina della gara venne seguita in diretta tv su Canale 5.
Il percorso era quello che avremmo corso per molti anni a seguire, forse uno dei più esigenti con il passaggio su via dei Campi Sportivi.
“Garantimmo un percorso in sicurezza per gran parte del tracciato” ricorda Castrucci.
“Già allora il dialogo con le istituzioni era fondante per creare un prodotto unico quale è ancora oggi la Maratona di Roma. Ho visto tutto le edizioni dalla prima linea organizzativa, superando mille difficoltà di una città già non facile di suo”
Roma è una citta sempre ai limiti nel bene e nel male. In questi anni ha visto 3 Papi, 4 Sindaci, crisi politiche e instabilità sociali che in qualche modo si sono riversate sulle sue strade.
“Quella di domani sarà una nuova sfida, portata avanti con dei professionisti unici del settore. Mai avremmo pensato di affrontare una situazione come questa ma è proprio grazie ai 26 anni di storia che si è in grado di affrontare l’imponderabile“.
A Roma non si corre una gara podistica da 19 mesi e iniziare proprio con la maratona della città non sarà facile.
Gli organizzatori hanno dovuto adempiere a tante regole nuove per farci correre in sicurezza, ma sono certo che il successo della manifestazione dipenderà molto dai nostri comportamenti.
Facciamo i bravi e ci divertiremo fino al traguardo.