Alessio Tomassini, “la mia Ultra Milano Sanremo”

L’idea di prendere parte alla Ultra Milano Sanremo è  nata dopo una 100km corsa il 17 luglio del 2021.

Quando ho intrapreso questa impresa l’ho costruita bene in ogni dettaglio. Ho formato un gruppo di 4 persone: Luigi Brugnoli ultramaratoneta, Matteo Simone Ultramaratoneta e psicologo, Fabrizio Severini atleta ultramaratoneta, Alberto Zuccarellli che mi ha seguito come Fisioterapista. Francesco Fagnani mi ha seguito come Nutrizionista.

Le emozioni sono state fortissime già appena uscito di casa. È stato bellissimo raccogliere il contributo di quello che ho vissuto in giro per l’Italia.  Una volta arrivato avevo l’emozione a mille!

Siamo partiti in 44 ed arrivati in 22. Sono arrivato 20 esimo, e fin dalla presentazione degli atleti è stato davvero emozionante.

Mia moglie era preoccupata ma entusiasta come me. Ho dedicato la mia impresa a mia figlia Arianna che ha 17 anni.

Gli allenamenti per la Ultra Milano Sanremo sono iniziati 6 mesi fa, sfruttando, notte e giorno senza orari fissi.

Ho corso in tutte le condizioni, sotto stanchezza e stress. Ho fatto tante gare importanti, una di seguito all’altra, chiudendole con tanti Personal Best.

Mano a mano ci ho creduto sempre di più.  Sono stato bravo a riuscire a respettare tutto  partendo da zero per questa avventura, con due maratone in carriera, senza farmi condizionare da niente. Ho sentito la vicinanza della mia società sportiva, LBM che mi ha incitato sempre, grazie al gruppo di Antonino Balzano.

Il momento più difficile della gara è stato al 215 km perché prima siamo stati 20 ore sotto vento forte e grandine. C’è stata una allerta meteo ma non è la stessa cosa di quando ti trovi soto le intemperie. Tanti si sono ritirati in quella occasione.

E lì che fai? Se non riesci a correre, cammini!

Mai un passo indietro, sempre un passo davanti l’altro! In quel momento avevo tutti i cambi bagnati e stavo entrando in ipotermia. Il mio team mi è stato vicino, ho ripreso le forze e anche se tremolante sono andato avanti.

Mi hanno detto in quel momento: “Ricordati per cosa lo fai” e così ho pensato a mia figlia e sono andato avanti.

L’arrivo sicuramente è stato il momento più bello di tutti con una medaglia che mi spinge ancora a oggi a credere in me stesso e a continuare a correre.

Non vedo l’ora di rifarla per le mille emozioni che ho vissuto. Questa esperienza mi ha arricchito di nuove amicizie, nuove persone.

A fine maggio parteciperò al mio primo Passatore se ripenso a quando ero un altra persona, fisicamente e mentalmente. Oggi sono così fiero, consapevole di essere una delle 150 persone al mondo ad aver fatto questa gara!

Il mio messaggio che vorrei lasciare è quello di non mollare mai! anche se con tanti sacrifici ma andate avanti amici, nella vita e nello sport!