Walter Cassese e il suo primo Ironman

Non so se sono in grado di raccontare cosa si prova a passare la finish line di un Ironman ma ci provo 🙂

Tutto ha inizio 10 mesi fa quando nella mia testa è barcamentata l’idea di fare un Ironman. Sapevo o meglio immaginavo a cosa sarei andato incontro ( avendo già fatto dei 70.3).

Non mi ha scoraggiato, anzi, sapevo che avrei avuto il supporto della famiglia ma sopratutto sapevo di poter contare su un coach come Stefano La Cara.

Sono stati mesi lunghi e faticosi, la mia sveglia è suonata TUTTI i giorni alle 5, perchè per preparare una gara del genere BENE gli allenamenti sono tanti, a volte doppi e anche lunghi….molto lunghi.

Finito l’allenamento poi o correvo a prendere il treno per andare a lavorare a Roma o nel week end, per non togliere tempo alla famiglia, correvo al mare per stare con loro.

I mesi scorrevano, gli allenamenti si facevano sempre più intensi e lunghi, ed il giorno della gara era sempre più vicino…

Ma mi sentivo bene e allenato quindi l’umore era sempre alto e la voglia di gareggiare aumentava sempre di più.

Durante tutti questi allenamenti pensi a mille cose, come sarà quel giorno…cosa potrà succedere…come sarà tagliare quel traguardo…quanto ci metterò..
e così i mesi passano ed arriva il giorno della gara.

Con me ho la mia famiglia ed un grande compagno di squadra Thomas (con cui ho condiviso oltre gli allenamenti anche ansie, dubbi e fatiche).

I giorni che precedono la gara sono fatti di confronti e suggerimenti tra me, lui ed il coach ( in comune per entrambi) e questo è stato un grande aiuto sia mentale che morale.

Sapere che a soffrire con te c’è un tuo compagno di squadra ti fa sentire meno solo.

Ma ecco che quello che fino a pochi mesi…giorni..ore prima pensavi solamente…FINALMENTE ARRIVA!!

La sveglia suona alle 4 colazione come da indicazioni del mio nutrizionistra FRANCESCO FAGNANI (il quale ringrazio infinitamente perchè mi ha permesso di arrivare in gara alimentandomi alla perfezione) e nel frattempo arriva Thomas (orologio svizzero) puntuale come da appuntamento alle 4:50 sotto casa mia.

Distiamo solo 300mt dalla partenza ma vogliamo fare le cose con comodo.

E’ ancora notte…fa freddino la zona cambio che è ancora tutto chiuso. Aapprofittiamo per un caffè e per le ultime chiacchiere prima della gara.

Finalmente aprono, poso le sacche e vado verso la bici per posizionare gel e borracce, ma una volta arrivato vedo che un raggio della ruota posteriore è rotto, probabilmente avranno fatto cadere la bici il giorno prima 🙁

In quel momento cala lo sconforto, mesi e mesi di preparazione buttati al vento, ma non mi rassegno e cerco di trovare una soluzione…DEVO FARE L’IRONMAN!

Fortunatamente il bike service dell’organizzazione mi trova una ruota un pò arrangiata, la monto sotto, provo il cambio…ok sembra andare…mi faccio il segno della croce e torno a casa per infilare la muta.

Sono un pò nervoso e agitato per l’accaduto e nel mettere la muta con l’unghia faccio un bel solco sulla coscia…BENE COMINCIAMO PROPRIO BENE!
Mi assicuro che regga e mi dirigo verso la spiaggia per mettermi in griglia.

Incontro nuvamente Thomas, ultimo abbraccio, segno della croce e sguardo al cielo per chiedere a mio padre di vegliare su di me e si parteeeee

Come entro in acqua sento subito di stare bene e comincio a nuotare al mio passo, vedo che ne sorpasso molti e poco dopo mi trovo in mezzo ad una tonnara…comincio a fare zig zag per farmi largo ( non amo nuotare con gente che mi tocca) infatti chiudo la frazione di nuoto con ben 4400mt, ma con un asso di 1:38/100mt

Bene, la prima parte è andata, entro in zona cambio e noto tantissime bici e l’umore sale un pò, ma ora l’ansia è tanta perchè non so se la ruota reggerà per 180km.

Comincio a pedalare secondo le indicazioni del coach ma la ruota è mezza frenata e ogni due per tre il cambio salta, riesco comunque a chiudere la frazione bici in 5 ore e 39.

Arrivo in zona cambio e qui invece lo sconforto perchè ci sono già tante bici, ma mi tornano in testa le parole di Stefano ( tranquillo passerai tanti zombie in corsa ),

Così comincio la mia corsa ad un passo regolare ma sento che le gambe stanno bene (forse grazie anche ad una bici meno spinta per via della ruota) e decido quindi di aumentare un pò il passo, recupero Thomas ( partito prima di me nel nuoto) a cui chiedo se vuole che lo aspetti per andare insieme.

Dopo varie mie insistenze mi caccia e continuo per la mia gara, ma intorno al 37esimo km sento che devo andare in bagno.

Qui mi tornano subito in mente le parole del coach ( le mie migliori gare le ho fatte fermandomi in bagno..mi disse in una telefonata ) quindi decido di fermarmi e come esco poco dopo mi raggiunge Thomas con il quale decidiamo di chiudere gli ultimi km insieme.

Finalmente entriamo nel corridoio della finish line, li troviamo tantissime persone che urlano e battono le mani vedendo arrivare insieme due compagni di squadra…chiudo..anzi chiudiamo l’Ironman in 10h e 50!

Oggi mi sento come quelli che rientano da una crociera….felicità e malinconia allo stesso tempo!

Ma ora è tempo di ricaricare le batterie, pensare alla mia famiglia che in questo periodo ho trascurato e di godermi il meritato riposo…pensando già al prossimo IRONMAN

Walter Cassese

Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso