VEDO COME CORRI E TI DIRÒ CHI SEI

Giorgia Priarone

Il popolo dei runner cresce, cambia, si rinnova per poi restare, sotto certi aspetti, sempre lo stesso.

Chi arriva alla corsa per la prima volta porta sempre una ventata di entusiasmo e un sorriso nuovo al traguardo.

Correre è una forma di espressione delle nostre dinamiche emotive. Si dice che stai male corri male, se stai bene corri meglio.

Qualsiasi sia la tua ragione di vita sportiva ricordati che hai un passo e che è solo tuo. Unico e inimitabile, imprinting personale.

Dall’inclinazione del busto, della gamba, alla posizione delle braccia, siamo in grado di riconoscere chi siamo.

Ognuno ha il suo passo e la cosa bella è che negli anni non cambia, anzi, lo esaltiamo nei difetti e lo accentuiamo nelle singolarità.

Questo vale per tutti, per i neo runner e nonni runner.

Quando sei in gara ti dicono di fare attenzione alla postura ma, tu sfranto dalla fatica non fai altro che metterti in modalità …“corro come cazzo mi pare”.

Ed è lì che presentiamo il nostro documento di identità podistica, unico, originale che ci fa stare bene in mezzo ad altri migliaia di individualità.

Ci riconosciamo e ci rivediamo anche nei difetti altrui.

Allora continuiamo a guardarci intorno e a riconoscerci anche senza colori e senza loghi perchè in fondo siamo tutti uguali.

Alla prossima gara e buon passo a tutti, il vostro passo.