Un viaggio in auto visto da un ragazzo ipersensoriale

Autore illustrazione Francesco Rongoni

Cari amici di Storiecorrenti, oggi vorrei parlarvi di com’è, per me autistico, viaggiare in
auto.

Quando salgo in un’automobile, è sempre una bella sensazione perché l’abitacolo è un bel
filtro sensoriale. I rumori esterni vengono attutiti ma anche gli stimoli visivi esterni vengono come mediati dai vetri e per me autistico ipersensoriale questa è una stupenda
sensazione di sollievo.

Se l’auto si dirige fuori città e può procedere senza traffico, lo scorrere delle immagini fuori
dal parabrezza e dai finestrini, trovo assuma un fantastico effetto cinema che mi incanta,
mi rapisce.

Illustrazione di Davide Trinastich

In queste situazioni è fantastico poter godere di un po’ di musica, soprattutto se del mio
amato Champion Jack Dupree.

In quei momenti penso che le automobili sono fatte non per correre ma per andare libere
con il sole fuori e la musica dentro. La musica dei miei amati pianisti di boogie woogie.

Invece, restare imbottigliati nel traffico è penoso, soprattutto di notte e quando piove. Tutto
comunica una fissità triste. Vorresti andare ma non si può.

Adoro le automobili abbastanza grandi da essere comode ma il lusso mi lascia totalmente
indifferente. Mi piacciono nuove ma non nuovissime, perché nei primi mesi di vita molte
automobili hanno un intenso odore di plastica, gomma e stoffa che non è il massimo della
vita.

Chissà se avrebbe successo un’auto con un bell’odore di carne alla brace!

Illustrazione di Domenico Cosmai