Tobias Gramajo e la sua visione del mercato del running

Nell’ultma puntata del talk sul running storie di runner 451 abbiamo avuto ospite Tobias Gramajo uno dei massimi esperti di quelle che sono le tendenze del marcato delle scarpe da running in Italia.

Il confronto è stato utile per capire come sarà un mercato che sta macinando numeri incredibili, dove si prevede una crescita fino a 91,98 miliardi di dollari nel 2026 con un tasso anuale di accrescimento del +4,64%.

Nel 2023, le entrate nel segmento delle calzature sportive nel mondo ammontano a 52,98 miliardi di dollari. Tra tutti i paesi, gli Stati Uniti generano le entrate più elevate, con 14.900 milioni di dollari nel 2023.

Il running non ha mai sofferto le flessioni del mercato, ci spiega Tobias, la gente continua a correre e continua crescere il numero dei nuovi runner.

In una visione macroeconomico del mercato possiamo dire che la popolazione mondiale negli ultimi 50 anni essendo raddoppiata è aumentata la quota di persone che vuole fare sport e il running in particolare, la quale, negli ultimi 10 anni, è la disciplina che più di tutte ha avuto tassi di crescita più elevati.

Lo possiamo definire uno sport in grande salute.

Negli ultimi tre anni poi – continua Tobias Gramajo – il running si è imposto sul mercato dello sport un fermento eccezionale con una serie di declinazioni legate al mondo dell’outdoor, come il trail running ma non solo, fino a all’escursionismo in generale, tutte attività che il running ingloba a pieno titolo.

Tobias conosce benissimo le diverse anime del running, con una lunda storia alle spalla di Tec Rep Manager per Brooks, sa bene che l’approccio allo sport è legato a come uno si sente e questo è importante in funzione del su vissuto atletico e non solo.

Prima correvamo con scarpe “semplici” e ora invece la gente insossa una tecnologia incredibile.

Posso dire che, con la mia storia ventennale nel mondo dell’industria del running, i produttori fanno leva sull’impatto emotivo ed estetico e di scelte tecnologiche ma non solo, con benefici in termini prestativi insindacabili.

Esempio su tutti sono le scarpe con le piastre in carbonio, da sempre pubblicizzano un miglioramento dell’azione del runner del 3-4%.  Questo è un claim che sembrava marketing puro ma andando a vedere i risultati dei podisti più evoluti si è rivelato un successo.

Ci sono materiali evoluti, conditi da campagne pubblicitarie azzeccatissime, listini prezzo e prezzo di vendita, fino all’appeal negli occhi dei runner. Gli atleti anni 80 erano molto più allenati di oggi e questo fa la differenza nella creazione dei prodotti che devono tenere conto di come sta il runner e il suo stato fisico.

Oggi chi arriva al podismo ha fatto meno sport nella fase di crescita e quando scegle le scarpe dovrebbero tenere da conto la propria storia atletica.

Ma allora come si fa scegliere la scarpa giusta?

La scelta è individuale che va fatta attraverso la sperimentazione personale, provare diverse tipologie di prodotto, per poi affidarsi a qualcuno che ha più esperienza di noi, che ti guida alla scelta di un marchio vicino alle tue carattaristiche.

 

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso