Storie di albe, di cani e di maestrali

La regola in barca è sempre quella: se i bambini stanno bene, anche le mamme staranno bene, e andrà tutto bene.
Ma se i bambini iniziano a sclerare per qualche disagio, il nervosismo inevitabilmente coinvolgerà le mamme, e la vita del povero comandante diventerà un inferno.

Quindi il gioco è prevenire:

È annunciato maestrale, e ti toccano 16 miglia di bolina su un tratto non ridossato? La meta una volta tanto non è modificabile?
E allora l’unica mossa è la partenza tattica all’alba, quando il mare non è ancora formato e i bambini dormono.

L’obiettivo è percorrere più miglia possibile prima del risveglio dei ragazzi.

Perché diciamocelo: una bolina di maestrale con mare mosso è una poesia, ma può essere stancante; e con quattro bambini a bordo diventa una vera e propria bomba ad orologeria: prima o poi qualcuno inizierà a fare capricci, e innescherà quella reazione a catena che farà sparire il sorriso dalla faccia delle mamme e ogni traccia di poesia dall’epica navigata.
E così sveglia all’alba, e movimenti silenziosi come un ninja.
Motore al minimo, che concilia il sonno, e partenza dal gavitello esemplare nel silenzio più assoluto.
Anche Winch il cane, sulla cui silenziosità non avrei garantito, sembra capire la situazione, e riesce a fare in assoluto silenzio i suoi salti di gioia di quando mi vede la mattina, e riesce addirittura ad assistere alla preparazione della sua ciotola senza abbaiare di impazienza.

Un vero cane marinaio, che fa onore al suo nome.

Peccato che abbia un padrone che è un cialtrone.
Ieri sera abbiamo fatto un po’ bisboccia, e avevo lasciato colpevolmente in giro i due remi del tender, che una volta smontati diventano quattro pezzi di alluminio.
E così mentre il cialtrone del padrone si esibiva in un numero di equilibrismo per tenere aperto il gavone e gestire i quattro pezzi di alluminio, il cane marinaio decide di mettersi tra i piedi nel momento sbagliato.
Risultato:
  • 4 tubi di alluminio che cadono fragorosamente e rimbalzano tintinnando, come le campane del giorno del giudizio;
  • la panca che si abbatte con violenza, provocando un boato da apocalisse che rimbomba nel silenzio, facendo sussultare tutta la baia e il paese vicino;
  • un cane marinaio quasi decapitato, ma illeso per miracolo;
  • una coscia del padrone cialtrone un po’ ammaccata
  •  due bambini su quattro svegli (ed è andata pure bene, meritavo l’en plein);
  • una bolina che si annuncia interessante.
Non sempre le cose vanno come vorremmo che andassero.
Però certe albe sono talmente belle, che bastano da sole a dare un senso a qualunque cosa la giornata avrà in serbo per te.