Pubblichiamo la seconda ed ultima parte di una storia d’amicizia bellissima che ci aveva lasciato con la “paura di perdere una persona a cui in quell’istante avevo capito di tenere in maniera spropositata…..”
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Iniziò un periodo difficile dove non capivo come gestire questa amicizia e più tentavo di unire e più combinavo casini!!!
Ad un certo punto, nel momento in cui ho capito che stavo solo perdendo terreno la vita è come se mi avesse messo di fronte ad uno specchio.
Scopro di avere un tumore silente!
Io ero il protagonista della mia vita, io solo io!!! Guardavo mia moglie e i miei figli e trattenevo le lacrime e fingevo sorrisi, ma dentro morivo.
Ricordo quando lo comunicai a Sebastian. Sgomento e non era solo una questione di compassione umana leggevo nei suoi occhi la paura di perdermi e questo invece che buttarmi a terra mi diede forza.
Affrontai una difficile operazione ed essendo operato in un reparto maschile, Sebastian si offri di restare con me la notte. Voi non ci crederete ma riuscimmo a ridere anche in quella situazione anzi ricordo che ci fu un giorno in cui si presentò con un pacco con dentro una playstation, una birra e una bottiglietta d’acqua rigorosamente naturale per me; collegò con tranquillità la playstation al televisore dell’ospedale chiedendomi di fare una partita!!
Ovviamente gli dissi: “Sei completamente scemo!”, ma avevo gli occhi pieni di lacrime per il gesto e giocammo e “bevemmo” fin quando gli infermieri non vennero a cazziarci.
Fortunatamente il tumore fu preso in tempo e io non dovetti fare chemioterapia e iniziammo a praticare sport insieme.
Andavamo in palestra, ogni tanto a correre e la cosa bella di quei momenti e che ci fermavamo sempre su un muretto fronte mare a raccontarci. Pomeriggi di banalità, ma anche pomeriggi di condivisione e iniziavo a capire che era possibile condividere e non bisognava aver paura.
Mi sono sempre definito uno da soap opera e adesso me ne sentivo protagonista. Per le classiche questioni di figli i rapporti tra Verdiana e mia moglie si incrinarono e questo portò ad un allontanamento delle nostre famiglie.
Adesso era impossibile frequentarsi nel fine settimana e quindi il rapporto fra me e Sebastian divenne un rapporto settimanale dal lunedì al venerdì, festivi esclusi.
Questo creò molte incomprensioni anche fra di noi, discutevamo spesso perché ognuno di noi durante la settimana aveva impegni lavorativi e chiaramente il tempo di stare insieme era poco. Soffrivo maledettamente, mentre vedevo lui apparentemente sereno.
Ha sempre avuto questa prerogativa, riuscire a gestire le situazioni e non farsi scavalcare dalle emozioni. Io invece tentavo di trovare una soluzione, avevo paura che la situazione mi sfuggisse dalle mani e che potessi perdere l’amicizia che avevo sempre cercato.
Nel frattempo, nelle rare giornate in cui lo frequentavo avvertivo la sua frustrazione lavorativa. E’ sempre stato un uomo che definirei un divulgatore, un uomo con immense capacità di coinvolgere, affascinare e stupire le persone ed anche se il suo non era un italiano perfetto la gente non notava mai i suoi errori ma restava focalizzata e direi affascinata dai concetti che tentava di trasmettere.
Dovete sapere che la cultura per me non è solo quella dei libri di scuola o non è data da un titolo accademico e Sebastian è un uomo che reputo di immensa cultura. E’ una persona che si interessa di politica, sport, relazioni internazionali, affari interni ed esteri, economia etc…..
Questo fa di lui una persona poliedrica!!! Come vi raccontavo mi accorgevo che non si sentiva valorizzato dalla sua azienda e per motivi tutt’altro che meritocratici non riusciva a fare un avanzamento di carriera, anzi veniva palesemente scavalcato.
Un giorno decisi, pianificai tutto in dettaglio. Presi la macchina lo passai a prendere come tutti i venerdì e invece di andare a correre lo portai a casa mia a mare che era raggiungibile in un paio di ore di macchina. Sparammo una cavolata rispettivamente alle nostre mogli e passammo li l’intera giornata. Davanti a quel mare, sempre per me fonte di ispirazione gli feci una sorpresa.
Lo avevo iscritto ad una Università on line in Comunicazione e Marketing. “Ma sei di fuori?”, mi urlò, “secondo te alla mia età mi metto a studiare? E poi come dovrei fare con il mio lavoro?”
Io che sono un entusiasta per natura gli dissi che lo avrei aiutato io, avrei studiato con lui per quanto ne capissi poco di comunicazione.
“Ma non esiste, è la tua solita follia!”.
Avevo urgente bisogno di buttarla sul melodrammatico. Allora usai la mia malattia come arma per fargli capire che la vita è fugace e che bisogna godere di quello che si ha.
“Sai che vivo la vita cercando di vivere le mie emozioni e che non vado a letto mai lasciando qualche rapporto incrinato o qualche incomprensione in atto. Perché se domani non ci sarò tutto dovrà essere sistemato! Vivi anche tu cavalcando l’onda. Hai mille potenzialità ed è l’ora di metterti in gioco. Capisco la paura, l’incertezza e lo sforzo di conciliare lavoro, famiglia e studio ma io che ci sto a fare?”.
“Troveremo il modo di arrivare alla meta insieme, niente ci ha mai fermati!!”.
Facemmo la strada del ritorno a casa in silenzio o parlando del più e del meno. Nei giorni seguenti nulla neanche una parola. Le lezioni sarebbero iniziate dopo poche settimane, quando finalmente un giorno venne e mi disse: “Mi conosci ed ho sempre bisogno di metabolizzare, soprattutto quando si tratta di una delle tue follie. Se mi darai una mano ci tenterò”.
Studiammo insieme nei ritagli di tempo e la cosa bella era che ogni tanto si fermava e mi diceva che era necessario sederci su un muretto e chiacchierare perché i momenti di risate e confidenze nessuno doveva toglierceli.
Tre anni intensi, lunghi e difficili nel far conciliare tutto ma ora sono qui a scrivervi e a fare i migliori auguri a Sebastian, uomo che stimo per la sua caparbietà, per la sua “testa pensante” ma soprattutto per il suo cuore nascosto e protetto dalle punte di quel poliedro che lo caratterizza; cuore che non è per tutti e che io ho avuto la fortuna di vedere.
Auguri Sebastian perché fra qualche settimana riceverai la laurea e raggiungerai un grande traguardo e io ci sarò. Non preoccuparti se i miei occhi si riempiranno di lacrime saranno lacrime di orgoglio.
Ops….dimenticavo è già pronto un mega regalo…forse un progetto di lavoro insieme ma di questo vi parlerò un’altra volta…….
Cosimo Fortuna