Sport praticato, quanto determina la persona che sei?

Quanto lo sport praticato determina la persona che sei?

A questa domanda ho provato molte volte a dare una risposta. L’ho fatto rivedendo gli anni in cui il segreto era “provali tutti gli e capirai quale ti piacerà di più”.

Per i nostri genitori era facile portarci a fare sport: dal nuoto, all’atletica, al pentathlon, passando per le arti marziali.

“Sport per tutti” era un approccio per città dove i ritmi di vita erano più equilibrati ed erano davvero per tutti.

A 25 anni, poi, mi sono ritrovato a correre accanto a mio padre senza aver capito molto di cosa avevo fatto fino a quel momento, ma andava bene lo stesso.

Così oggi penso: e se avessi sbagliato tutto?

Se la nostra carriera sportiva fosse stata indirizzata verso lo sport che non si confaceva al nostro carattere, alla struttura fisica e al nostro approccio psicologico?

In tutto questo tempo ho insistito con gli sport di endurance senza capire che il mio fisico è più esplosivo che di resistenza, che la velocità o gli sport anaerobici avrebbero, in pieno, identificato la persona che sono…magari con scatticorsa veloce, e tutte le discipline che necessitano di uno sforzo fisico vicino al limite delle capacità di resistenza.

Invece ho voluto seguire le strada che potevo intraprendere con più facilità, ma non con meno fatica. Il running, lo sappiamo bene, si lega come una edera alla nostra giornata e di conseguenza, anno dopo anno, colora il nostro mondo sportivo.

Fatta eccezione per alcune incursioni in altri elementi come il nuoto, ho sempre vissuto la fatica come qualcosa da gestire prima mentalmente, poi fisicamente.

Ricordo quando, nel 2012, preparai il Passatore. Un campione mi disse: “gli amatori come voi preparano una 100km mentalmente più che fisicamente”.

E così avvenne, e a Faenza ci arrivai perché lo volevo da mesi, pur avendo corso centinaia di chilometri di allenamento; ma la differenza la fece il mio approccio mentale, nella tecnica di preparazione che prevede l’anticipazione della fatica stessa.

Però oggi sento che se avessi sfruttato le capacità fisiche in modo diverso, non sarei stato una persona migliore o peggiore, ma forse il carattere, in certe pieghe distorte, ne avrebbe tratto giovamento.

Così vi giro la domanda, ritenendo che vi possa far riflettere alla luce di tutti gli anni passati a faticare in strada: quanto lo sport che avete praticato ha determinato la persona che siete? 

Buona fatica settimanale a tutti, qualsiasi essa sia.

Marco