Le cose importanti iniziano quando tutto sembra finito. Me lo ripeto da sempre, anche quel giorno in cui mi consegnarono un dono e fu proprio quel giorno che la mia vita cambiò.
Sono Leonardo, ho 46 anni ed è il mio non compleanno. Anche oggi, perché io festeggio tutti i giorni, all’ora del tè così come fanno nel paese delle meraviglie, solo che nel mio paese c’è sempre il sole.
Io vivo in un castello sopra le nuvole e ora vi starete chiedendo perché vivo qui?
Tutto ebbe inizio quando avevo 40 anni, tanti amici e tanto amore intorno, mi piaceva correre e camminare. Mi piaceva la mia vita di tutti i giorni: alzarmi presto, aprire la finestra, ringraziare Dio, infilare le mie scarpe da corsa e uscire.
Mi piaceva lavorare, le serate con gli amici, con la mia ragazza e le feste comandate e quelle non.
Un giorno di pioggia, mentre correvo cercando di evitare le pozzanghere, vidi un bambino col suo ombrellino che mi guardava da lontano con un aspetto smarrito.
Mi fermai cercando di capire se si fosse perduto, aveva una scatolina tra le mani di color giallo, color del sole. Mi guardò e me la diede dicendomi di conservarla ed aprirla appena fossi tornato a casa.
Arrivò la sua mamma, mi ringraziò lo prese in braccio e andò via. Ero così curioso, volevo vedere cosa ci fosse all’interno.
Aprii ed una grande luce mi accecò, persi i sensi, mi risvegliai il giorno dopo e la scatola non c’era più.
Ricominciai la vita di tutti i giorni, ignaro del fatto che qualcosa di speciale era ormai dentro di me.
Passò del tempo e un giorno, mentre pioveva, sentivo i battiti del mio cuore accelerare ad una velocità incredibile come se il cuore volesse uscire dal corpo, ma a quella velocità le mie gambe non si reggevano acceleravano anche loro così tanto che non riuscivo a vedere neanche le mie scarpe. Era successo qualcosa, ma non capivo.
Tornai a casa e mi guardai allo specchio, avevo un sorriso strano sul viso però mi piaceva, luminoso così tanto che faceva sparire la montatura flou dei miei super fichissimi occhiali da vista e intanto fuori pioveva così forte che decisi di uscire di nuovo ma senza ombrello, senza niente che mi riparasse dalla pioggia.
Il mio cuore riprese a battere forte forte e una strana forza mi fece iniziare a correre, veloce fino ad un incrocio dove un passante distratto stava per essere investito, lo presi strattonandolo con forza e lo allontanai da quella che poteva essere la sua fine.
Scappai, ero confuso mi riparai in un portone guardavo nel vuoto nella speranza di trovare una risposta.
Vidi una luce forte che si avvicinava, erano i fari di una macchina, un mio amico alla guida mi fece salire e mi riportò a casa.
Gli raccontai di quello che mi era successo e di come mi sentivo. Lui incuriosito si mise a fare delle ricerche, sembrava quasi impossibile, ma a suo dire avevo acquisito dei super poteri.
Io non potevo crederci, e ripensando a tutto quello che era accaduto cominciavo a pensare che fosse così.
Non ne parlammo con nessuno, passarono i giorni, il mio sorriso si faceva sempre più acceso e dentro mi sentivo sempre più vivo, così vivo che la mia voglia di correre aumentava.
Sembrava che il mio cuore ne avesse bisogno, per nutrirsene e fu così che decisi di non fermarmi, iniziai un viaggio, sarebbe stato il più lungo della mia vita.
Portai con me i sogni che avevo tenuto chiusi nel cassetto, le mie scarpe da corsa e il mio sorriso che ormai era diventato più bello di me.
Dominga Scalisi