Avete mai provato a scrivere qualcosa sul running? A descrivere, nei minimi dettagli, ogni sensazione che provate dal momento esatto in cui varcate la porta di casa per uscire a correre?
Non è facile parlarne, figuriamoci scriverlo. Sono pensieri così profondi che, per amore, vogliamo proteggerli, tenerli solo per noi, come se condividerli potesse sminuirne l’intensità emotiva o tradire il valore nato da tanta fatica.
Quando racchiudi il mondo intero nel percorso della tua strada preferita, la giornata si trasforma, entrando in una dimensione completamente nuova.
Il running, la corsa, il podismo… insomma, il vostro “esco a fare un giro” è da sempre quell’azione che non accetta compromessi. Dipende solo da noi, e a noi restituisce tutti i suoi benefici.
Ed è proprio per questo che merita un inno.
La corsa, con i suoi passi, è un componimento poetico, un canto patriottico. È una sinfonia personale, eseguita da strumenti primordiali: cuore, gambe e polmoni.
Una musica che esalta valori universali come la fatica, il rispetto delle regole e degli avversari. Una melodia sinfonica che mira al superamento dei limiti, alla voglia di far parte di una comunità.
Scrivere un discorso che celebri questi sentimenti non è facile, così come non lo è correre. Lo facciamo consapevoli che nessuno ha mai detto che sarebbe stato semplice. Eppure, quando chiudo quella porta, non c’è più nulla che mi possa fermare.
Il mio stato d’animo si riflette sulla corsa, così come la corsa, la fatica, l’impegno si riflettono, a fine allenamento, sul mio stato d’animo. È una terapia a specchio, dove sono psicologo e paziente, approccio e cura.
Quando la fatica è troppa, cerco di esaltarmi, di ravvivare i pensieri di un’emozione che, a volte, sembra lontana. Come un vecchio amore, resto legato a quel filo invisibile di ciò che è stato. E, nonostante ferite e sconfitte, continuo a custodire nell’anima questo legame prezioso, a cui mi appoggio per non cadere.
Inno alla corsa, inno alla vita. Nella sua semplicità, ci complica il cammino. La sola differenza, però, siamo sempre noi: noi che scegliamo di vedere le cose nel giusto modo, di non dare troppa importanza alle fatiche inutili, di non voler cambiare il colore alle nuvole.
Buona corsa, amici.
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