Sabato sera abbiamo fatto la prima presentazione di RORARA.
Ci siamo ritrovati presso la Bottega del Commercio Equo e Solidale Pangea-Niente Troppo a parlare di sport e futuro della nostra terra.
Un ambiente perfetto, in linea con le vicende narrate nel libro.
La storia di RORARA parla di corsa e di sport e non solo.
Lo fa in un mondo stravolto da instabilità geopolitiche dovute al razionamento delle risorse alimentari.
Un sistema che ha spostato l’equilibrio mondiale verso una soluzione facile, non indolore e voluta dai 5 grandi sistemi economici che comandavano in quel tempo.
Una visione non distante da un futuro incerto verso il quale stiamo andando.
A Glasgow in questi giorni al Coop 26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, si sta discutendo di come riuscire a salvare la terra.
I personaggi di RORARA si sono chiesti fino all’ultimo come evitare di far male all’uomo salvandolo da un domani in cui correre sarebbe stato vietato…per natura.
L’incontro con gli amici è stato bellissimo, in un dialogo aperto abbiamo messo a nudo la storia, partendo dalla genesi, da quella domanda che mi fece Max nel 2018: “prova a immaginare un mondo dove correre è vietato.”
Un quesito nato da chi alla corsa ha dedicato 40 anni di vita e che vorrebbe farne la soluzione a tante delle nostre indolenze e fatiche quotidiane e nel contempo medicina naturale.
Da parte mia ci ho messo tutta la passione che mi fa scrivere e raccontare storie.
Grazie alla moderazione degli interventi voluti da Matteo Girardi abbiamo parlato con la voglia di far entrare gli amici nel mondo di RORARA, spiegando loro come sono nati gli spunti narrativi, cosa significa la parola, da dove venivano i personaggi e quanto ci fosse di noi stessi.
Leonardo Spina ha raccontato il suo punto di vista su come ha creato le immagini uniche a corredo della storia.
La Dott.ssa Marida Giordano pediatra-neonatologa, è stata l’apporto scientifico medico nelle vicende di RORARA e ha raccontato come ci siamo confrontati nella stesura del libro e quali sono i limiti di una vita in cui corpo e alimentazione non lavorano in simbiosi grazie allo sport.
RORARA ha una forza incredibile, figlia della nostra voglia di andare avanti consapevoli che lo sport è una medicina sia per noi che per la terra, perché, come dico sempre, se ci muovessimo il doppio e mangiassimo la metà il mondo sarebbe un posto più comodo per tutti.
Grazie a tutti coloro che hanno preso parte alla serata. Promesso che ne faremo altre.