Quanto costa fare triathlon – Il materiale

Prosegue l’analisi su quanto costa fare triathlon e le conseguenze che si legano tra le braccia, le gambe e le tasche di chi inizia la sua vita sportiva nella triplice. Questo articolo non vuole essere la lista della spesa, tanto meno l’indicazione dei prodotti e le marche più alla moda.

Sarà la cronaca di uno stile di vita semplice e utile per coloro che vogliono seguire questo sport bellissimo.

Lo avevo fatto per il running lo scorso anno su la Repubblica e il risultato fu sorprendente.

L’aspetto più importante per il triathlon è il tempo e non parlo di ore libere da impegni, ma di essere in grado di usare il tempo libero tra un impegno e l’altro per allenarsi. Poco o tanto che sia se lo sfrutti al massimo riuscirai a dare il massimo in gara senza sfinirti. Come potrete immaginare non sono ammesse scuse, giustificazioni, ci vuole solo una buona dose di coraggio e responsabilità verso se stessi.

Ma veniamo alle spese. La prima come sempre è la certificazione di idoneità fisica, la stessa che facciamo ogni anno per il podismo, basterà chiedere al nostro medico di redigere un secondo certificato con la specifica del triathlon.

Poi c’è la squadra, se ne hai una potrà farti solo che bene, consigli, incoraggiamenti, condivisioni, insieme, tutto quello che potrà servire per viverlo senza panico, con una spalla in zona cambio, una abbraccio all’arrivo.

Le spese di affiliazione cambiano in base alle dotazioni e servizi che vi offre la ASD. Ma se vorrete essere liberi da qualsiasi legame potrete fare il tesserino giornaliero (FITRI) ad ogni gara. Economicamente, se fai tante gare, non conviene ma è pur sempre una scelta, per chi inizia un’ottima possibilità.

La piscina, se sei in città hai più offerte, da quelle comunali, più economiche, ai centri privati, io li ho provati tutti, dalle entrate giornaliere in piscine di periferia, agli abbonamenti standard del centro virgin dietro casa. La cosa importante sono gli orari, più spazi in corsia garantiscono al nuoto libero, più flessibilità avrete rispetto ai vostri impegni. Fondamentali saranno le entrate presto la mattina e la sera fino a tardi, possibilmente tutti i giorni.

Materiale per il nuoto. Io uso

Occhialini zoogs –

 Pullbuoy arena, – se te lo porti da casa, a bordo vasca fa molto più nuotatore esperto, che con la borraccia dell’acqua è un binomio da olimpionici.

Palette zoogs. Quelle piccole gialle e sagomate.

Al polso porto da sempre il Garmin e sono arrivato al modello 920 xt, ma il nuovo Fenix è ancora meglio, una garanzia.

Se sei un nuotatore principiante metti da parte delle ore di lezione con un insegnante, ti tolgono tanti errori, migliorano la tecnica, farai meno fatica sarai più sicuro in acque libere.

Mare o lago nuoto con una muta 2XU. 

Prima ancora avevo iniziato con una Speedo da 150 euro presa decathlon. Ovviamente la 2XU è una muta perfetta, isolamento e agilità sembra come non averla. La seconda fa ancora il suo mestiere, la usa mia figlia, ottimo rapporto qualità prezzo.

Abbigliamento Bici. Ho usato qualsiasi cosa, dai pantaloni con fondello di decathlon che dopo due ore di bici sembra di avere un pampers, fino al body da gara del Team Panda marca Castelli.

 

Ma la panacea a tutti i mali del triatleta l’ho trovata con la marca Skinfit,

Giuro io non so cosa abbiano usato per foderare il pantalone ma è perfetto, senza imbottitura puoi pedalare 200km e non sentirai nulla. Miracoli dello sport.

Cosa metto sulla testa

Ho iniziato con una scodella tipo il casco di balle spaziali per poi approdare al casco Rudy Project,

Cosa uso ai piedi.

Nuoto, pinne Speedo.

Bici, scarpe sono passato dalle Scimano che erano diventate più comode delle Hawaianas. E in fine un paio prese su Amazon, adeguate ai miei km e responsive alla mia pedalata.

Corsa, scarpe ho usato di tutto, comprese le Hoka che fanno triatleta, però mi hanno devastato i piedi, ma vabbè è un problema mio, in fine le Brooks continuano da anni a portarmi fino all’arrivo.

Fare triathlon può essere molto costoso è vero, ma non sempre. Se non ti fermi alle prime offerte, ti sai muovere in rete, sfruttare l’infinito mercato dell’usato, parlare con gli amici più esperti, puoi trovare tante occasioni.

Puoi far diventare una bici normale, una buona campagna di avventure. Ma la cosa che più conta del triathlon è saper scardinare l’equilibrio del tuo orizzonte.

Metterti alla prova in zone scomode della vita e farti capire che sei fatto per fare sport. Perché come mi disse Daniel Fontana in una intervista a Repubblica, “La maratona è un’equazione, il triathlon un romanzo”.

Buon divertimento amici.