Il 2021 è stato l’anno più complicato di sempre per il running romano e non solo.
Come buon auspicio per il 2022 vi vogliamo raccontare la storia di una delle squadre più virtuose in questo periodo così difficile
A raccontare le gesta e lo spirito della ASD Piano ma arriviamo è Cecilia Somigli, atleta della squadra e Psicologa dello Sport, che conosce il valore di un gruppo e della sua importanza in ambito sportivo.
“Piano ma Arriviamo e pur non essendo vero che tutti vanno piano, è vero che tutti arrivano e sono accolti al traguardo.”
La prima cosa che ha attirato la mia attenzione quando ho conosciuto i Bradipi (giustamente il logo della squadra è l’animale più lento per eccelleza, ndr) è stata la forte coesione di gruppo.
Sì perché pur essendo eterogeneo per età, appartenenza sociale, condizione di vita (scapoli e ammogliati) e prestazioni agonistiche (il Presidente fa in scioltezza il pacer delle tre ore in maratona, io impiego due ore e passa a fare una mezza maratona)….siamo tutti Bradipi.
Non una famiglia, ma un gruppo di persone che si è scelta per similitudine di visione dello sport amatoriale e per spirito di convivialità.
Come ci insegna la psicologia dello sport “il gruppo può essereconsiderato come un insieme dinamico di soggetti che si percepiscono vicendevolmente e che sono più o meno interdipendenti per qualche aspetto; lo scopo dell’aggregazione è basato sulla soddisfazione dei bisogni emotivi e sociali dei membri… la coesione è processo dinamico che mantiene i membri di un gruppo insieme, uniti per raggiungere un obiettivo e/o per soddisfare i propri bisogni affettivi”.
Questa impronta è data senza dubbio dal Presidente, Giuseppe Minici, presente e sempre attento sia ai bisogni individuali di ciascuno che a mantenere inalterato un certo spirito di gruppo.
Come un buon leader ascolta, guida e dirige, stando attento che non si violino le regole (come ad esempio non parlare di politica o calcio nella chat della squadra) e che non ci si allontani troppo.
Il suo messaggio “Super Bradipi…che dite?” non manca mai.
Infatti nell’anno e mezzo senza gare il gruppo non si è sciolto, anzi, siamo aumentati di numero e anche se non ci si è visti di persona per tanti mesi sono state organizzate iniziative virtuali che ci hanno tenuto insieme.
E non parlo solo di corse, ma ad esempio video ricordo della pasqua 2020 passata in isolamento, foto singole che sono diventate foto di gruppo.
Non era scontato tenere salda la squadra, vedendola anche crescere, in un periodo così lungo in cui è mancato il motivo primario per cui tutti ci siamo iscritti ad una società sportiva: le gare.
Non era scontato ed infatti altre società hanno faticato a mantenere il numero solito di tesserati.
Se ai Bradipi non è accaduto, secondo me, è proprio per questa impronta forte di coesione e coinvolgimento.
La collaborazione è un’altra colonna portante dei Piano ma arriviamo.
Se fai parte dei Bradipi sai che a qualche titolo e in qualche occasione avrai un ruolo di supporto e aiuto per gli altri: tenere il passo ad un compagno durante una gara, stare al gazebo a custodire gli zaini, preparare i dolci per il terzo tempo, arrivare presto o attardarsi per montare/smontare il gazebo, dare un passaggio a chi non ha l’auto per raggiungere la gara…
Collaborare non è richiesto, ma è scontato. Ed essendo un gruppo numeroso è anche facile che non siano sempre gli stessi a dare una mano.
“Squadra” si fa anche quando si va a correre in trasferta (se ne organizzano spesso), occasione in cui lo spirito conviviale prende il sopravvento. Nelle settimane precedenti infatti quasi nessuno parla della gara (il tracciato, l’altimetria etc.), ma ci si occupa di prenotare il ristorante e l’albergo in modo da stare tutti insieme.
E quando non ci sono trasferte…si prenota comunque il ristorante!
Insomma che tu corra lento o veloce, sarai sempre un Bradipo.